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Quando l’uomo superiore ascolta il dao, si forza di praticarlo e seguirlo;
Quando l’uomo medio ascolta il dao, a volte lo conserva, a volte lo perde.
Quando l’uomo inferiore ascolta il dao,
Se ne fa grandi risate di scherno.
Se non ne ridesse, non agirebbe in accordo con il dao.
(Daode Jing, cap. 41.)

Accanto a queste parole del Daode Jing aggiungerei che il compito di tutti gli “uomini superiori” dovrebbe essere quello di non stancarsi mai di diffondere, nei momenti e nelle modalità adatte, lo stimolo al miglioramento.

Un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo.
(Tao Te Ching, LXIV)
Massimo Ciccotti
«In un pomeriggio di fine estate, seduto in riva all’oceano, osservavo il moto delle onde e sentivo il ritmo del mio respiro, quando all’improvviso ebbi la consapevolezza che tutto intorno a me prendeva parte a una gigantesca danza cosmica… ”vidi” scendere dallo spazio esterno cascate di energia, nelle quali si creavano e distruggevano particelle con ritmi pulsanti, “vidi” gli atomi degli elementi e quelli del mio corpo partecipare a questa danza cosmica di energia, percepii il suo ritmo e ne “sentii” la musica, e in quel momento “seppi” che questa era la danza di Shiva, il Dio dei Danzatori adorato dagli indù.»
Così si esprime lo scienziato statunitense, Fritjof Capra, un fisico specializzato nel campo delle alte energie, nella prefazione al suo libro Il Tao della fisica. Leggi il seguito di questo post »

Fabrizio Bonanomi
Leggi il seguito di questo post »L’Essere è per definizione ciò che unisce il Cielo-Terra e nello stesso tempo ne è il frutto
Andrea Biggio

Abbandonatevi con fiducia alla corrente che porta, seguitela perché vi è favorevole per l’arrivo ad un buon porto!
Lo vede con chiarezza I Ching.
Abbiamo bisogno, in certi momenti di passaggio critico della vita, di affidarci a “fattori portanti” esterni a noi, con disponibilità ed elasticità. Ci vuole fiducia ed assenza di scopi e fini precisi (senza intenzione). Semplicemente andare nel senso della corrente, seguirla, proprio come fa la via dell’acqua che scorre, il Dao (Tao).
Leggi il seguito di questo post »di Andrea Biggio

La più antica opera cinese, il Libro dei Mutamenti Yi Jing (come viene modernamente ortografato per gli occidentali l’I Ching), pilastro della saggezza e del pensiero filosofico di quel popolo, interpreta il principio di realtà non in termini di azione ma di trasformazione. La polarità di base presente nell’universo è rappresentata dalle due linee, spezzata (yin) ed intera (yang), che ci danno conto di ogni processo e, convertendosi e permutando le une nelle altre, ci indicano l’universale legge della trasformazione continua delle cose (il panta rei di Eraclito). Il saggio apprende dal loro esame, nella consultazione del Libro, ad apprezzare il “campo delle forze” che sono in gioco e che costituiscono il “potenziale della situazione”; non per uno scopo meramente contemplativo, ma semplicemente e pragmaticamente per rendere la sua condotta “efficace”, cioè sempre “in fase” con l’evolversi stesso delle cose. In questo modo Il saggio (oppure lo Yi Jing, che è lo stesso), come pure lo stratega, non appunta la sua attenzione sull’azione momentanea (anche quando è prolungata) ma “trasforma” pensando alla durata del processo, dalla cui continuità scaturisce l’effetto naturalmente, l’efficacia.
Leggi il seguito di questo post »Sul sito di Radio3 si possono ascoltare 5 interessanti conversazioni con Attilio Andreini sul Tao Te Ching (daodejing), sullo Zhuang Zi e sul Lie Zi, dal titolo “La Via senza nome – La Cina del Laozi”: