Esagramma 55 – Chi ha e chi non ha

I Ching

Esagramma 55

L’Abbondanza

L’Abbondanza:
non rattristarti,
tu devi essere come il sole a mezzogiorno.

(I Ching, Esagramma 55)
55 - Cornucopia 3

Avere di tutto e di più eppure non poter essere felici.

Essere sommersi dagli avvenimenti, tanto da non riuscire a dare una direzione alla propria vita.

Essere bombardati dalle informazioni, ma non comprendere cosa sta realmente succedendo.

Questi sono alcuni dei temi trattati dall’Esagramma numero 55 dell’I Ching, il Libro dei MutamentiL’Abbondanza ䷶ 豐 Feng.

55 - Feng 豐

L’ideogramma 豐 Feng, da cui prende il nome l’Esagramma 55 dell’I Ching, rappresenta, nella parte inferiore, un contenitore in legno utilizzato per presentare le offerte rituali e, nella parte superiore, una profusione di cereali e di frutti della terra. Possiamo associarlo idealmente al simbolo della cornucopia della nostra tradizione.

豐  Feng significa quindi abbondanza, sovrabbondanza, pletora, profusione, copia, copiosità, opulenza, pienezza, fertilità, sviluppo lussureggiante.

豐 Feng è anche il nome dell’antica capitale di Re Wen (XI sec. a.C.), il fondatore della dinastia Zhou che, secondo la leggenda, avrebbe redatto la prima stesura del Libro dei Mutamenti, l’I Ching. In effetti, come vedremo meglio nel seguito, la città di Feng, fa da sfondo ad alcune vicende cardinali dell’epopea degli Zhou a cui si fa riferimento nell’Esagramma.

Mantenendo fede al nome, il testo è caratterizzato da una sovrabbondanza di riferimenti storici, astronomici ed astrologici,  che si dipanano in modo caotico in una profusione di avvenimenti a volte oscuri, confusi ed inquietanti.

La situazione dell’Abbondanza è ricca di risorse e di potenzialità, ma è, per sua natura, transitoria e difficile da gestire e da mantenere.

Gli avvenimenti incalzano e richiedo scelte ed azioni tempestive. Il carico emozionale può essere molto intenso, come pure possono esserlo la fatica fisica e la fatica psichica, ma si pone la necessità di prendere decisioni, anche drastiche, benché la sovrabbondanza di stimoli e di informazioni rendano difficile comprendere come sia più opportuno orientarsi. Il rischio è di perdere la propria Stella Polare, che, come vedremo, è una delle immagini utilizzate nel testo per indicare la direzione da dare alla propria vita.

L’Abbondanza è gravida di possibilità: tutto ciò che si è sviluppato nel corso del tempo è prossimo al suo culmine. Il momento del parto si avvicina. Il peso sta diventando insostenibile. È necessario sgravarsi. È un momento di svolta. Si stanno generando nuove possibilità di vita.

Utilizzando un termine della tradizione cristiana si potrebbe forse dire che L’Abbondanza corrisponde alla “pienezza dei tempi”:

Quando venne la pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge. (Gal 4,4)

55 - cornucopia 4

Una parabola tratta il tema dell’Abbondanza:

E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: «Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!». Ma Dio gli disse: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?». Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
(Luca 12,15-21)

Vediamo quindi confermato come L’Abbondanza possa facilmente far perdere la prospettiva e compromettere la capacità di giudizio.

Un’altra celebre ed enigmatica frase del Vangelo sull’Abbondanza è riportata ben due volte nel Vangelo di Matteo, ai capitoli 13 e 25. Ciò ne sottolinea ovviamente l’importanza:

Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell’abbondanza, ma a chiunque non ha, gli sarà tolto anche quello che ha. (Mt. 13:12 e 25:29)

Dare a chi ha e togliere a chi non ha potrebbe sembrare paradossale ed ingiusto, ma, se leggiamo questi due capitoli, comprenderemo meglio il senso di questa affermazione e vi troveremo sorprendenti analogie con le tematiche dell’Esagramma 55.

Ora, in quello stesso giorno Gesù, uscito di casa, si pose a sedere presso il mare.
E grandi folle si radunarono intorno a lui, così che egli, salito su una barca, si pose a sedere; e tutta la folla stava in piedi sulla riva.

LA PARABOLA DEL SEMINATORE

Ed egli espose loro molte cose in parabole, dicendo: “Ecco, un seminatore uscì a seminare.
Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono.
Un’altra cadde in luoghi rocciosi, dove non c’era molta terra, e subito germogliò perché il terreno non era profondo ma, levatosi il sole, fu riarso e, perché non aveva radice, si seccò.
Un’altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la soffocarono.
E un’altra cadde in buona terra e portò frutto dando il cento, il sessanta, ed il trenta per uno.
Chi ha orecchi da udire, oda!“.
Allora i discepoli, accostatisi, gli dissero: “Perché parli loro in parabole?”.
Ed egli, rispondendo, disse loro: “Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.
Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell’abbondanza, ma a chiunque non ha, gli sarà tolto anche quello che ha.
Perciò io parlo loro in parabole, perché vedendo non vedano, e udendo non odano né comprendano.
Così si adempie in loro la profezia d’Isaia, che dice: “Voi udirete ma non intenderete; guarderete ma non vedrete“.
Perché il cuore di questo popolo è divenuto insensibile, essi sono diventati duri d’orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi, e non intendano col cuore e non si convertano, e io li guarisca
Ma, beati i vostri occhi perché vedono, e i vostri orecchi perché odono.
Perché in verità vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete e non le videro, e udire le cose che voi udite e non le udirono!
Voi dunque intendete la parabola del seminatore.
Quando qualcuno ode la parola del regno e non la comprende, il maligno viene e porta via ciò che era stato seminato nel suo cuore. Questi è colui che ha ricevuto il seme lungo la strada.
E quello che ha ricevuto il seme in luoghi rocciosi, è colui che ode la parola e subito la riceve con gioia ma non ha radice in sé, ed è di corta durata; e quando sopraggiunge la tribolazione o persecuzione, a causa della parola, ne è subito scandalizzato.
E quello che ha ricevuto il seme fra le spine è colui che ode la parola, ma le sollecitudini di questo mondo e l’inganno delle ricchezze soffocano la parola; ed essa diviene infruttuosa.
Quello invece che riceve il seme nella buona terra, è colui che ode la parola, la comprende e porta frutto; e produce uno il cento, un altro il sessanta e un altro il trenta per uno”.

LA PARABOLA DELLA ZIZZANIA

Egli propose loro un’altra parabola dicendo: “Il regno dei cieli è simile a un uomo, che seminò buon seme nel suo campo.
Ma, mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò della zizzania in mezzo al grano, e se ne andò.
Quando poi il grano germogliò e mise frutto, apparve anche la zizzania.
E i servi del padrone di casa vennero a lui e gli dissero: “Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania?”.
Ed egli disse loro: “un nemico ha fatto questo”. Allora i servi gli dissero: “Vuoi dunque che andiamo e la estirpiamo?”
Ma egli disse: “No, per timore che estirpando la zizzania, non sradichiate insieme ad essa anche il grano.
Lasciate che crescano entrambi insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura io dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano, invece, riponetelo nel mio granaio“.

LA PARABOLA DEL GRANELLO DI SENAPE

Egli propose loro un’altra parabola, dicendo: “Il regno dei cieli è simile a un granello di senape che un uomo prende e semina nel suo campo.
Esso è certamente il più piccolo di tutti i semi, ma una volta cresciuto è il più grande di tutte le erbe e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a ripararsi tra i suoi rami”.

LA PARABOLA DEL LIEVITO

Egli disse loro un’altra parabola: “Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prende ed impasta con tre misure di farina finché tutta la pasta sia lievitata”.

SPIEGAZIONE DELLE PARABOLE

Gesù disse alle folle tutte queste cose in parabole, e parlava loro solo in parabole, affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta: “Io aprirò la mia bocca in parabole e rivelerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo”.
Allora Gesù, licenziate le folle, se ne ritornò a casa e i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: “Spiegaci la parabola della zizzania a nel campo”.
Ed egli, rispondendo disse loro: “Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo.
Il campo è il mondo, il buon seme sono i figli del regno, e la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l’ha seminata è il diavolo, mentre la mietitura è la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli.
Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori d’iniquità, e li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà pianto e stridor di denti.
Allora i giusti risplenderanno come Il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi da udire, oda!”.
“Di nuovo, il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo, che un uomo, avendolo trovato. nasconde; e, per la gioia che ne ha, va, vende tutto ciò che ha e compera quel campo.
Ancora, il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca di belle perle.
E, trovata una perla di grande valore, va, vende tutto ciò che ha, e la compera.
Il regno dei cieli è pure simile ad una rete gettata in mare, che raccoglie ogni sorta di cose.
Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e, postisi a sedere, raccolgono ciò che è buono nelle ceste, mentre gettano via quello non buono.
Così avverrà alla fine del mondo, gli angeli verranno e separeranno i malvagi dai giusti e li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà pianto e stridor di denti.
Gesù disse loro: “Avete capito tutte queste cose?”. Essi gli dissero: “Sì Signore”.
Ed egli disse loro: “Perciò ogni scriba, ammaestrato per il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che trae fuori dal suo tesoro cose nuove e vecchie”.
Ora, quando Gesù ebbe finito queste parabole, se ne andò di là.
E, venuto nella sua patria, li ammaestrava nella loro sinagoga, sicché essi stupivano e dicevano: “Da dove ha ricevuto costui questa sapienza e queste potenti operazioni?
Non è costui il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Iose, Simone e Giuda?
E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove ha egli dunque ricevuto queste cose?”.
E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: “Nessun profeta è disprezzato, se non nella sua patria e in casa sua”.
Ed egli non fece lì molte opere potenti a causa della loro incredulità.

(Matteo, cap. 13)

LA PARABOLA DELLE DIECI VERGINI

“Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono fuori incontro allo sposo.
Or cinque di loro erano avvedute e cinque stolte.
Le stolte, nel prendere le loro lampade, non presero con sé l’olio; le avvedute, invece, insieme alle lampade, presero anche l’olio nei loro vasi.
Ora, siccome lo sposo tardava si assopirono tutte e si addormentarono.
E sulla mezzanotte si levò un grido: “Ecco, arriva lo sposo, uscitegli incontro!”
Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.
E le stolte dissero alle avvedute: “Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade stanno per spegnersi”.
Ma le avvedute, rispondendo. dissero: “No, perché non basterebbe né a noi né a voi; andate piuttosto dai venditori e compratene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; le vergini che erano pronte entrarono con lui per le nozze; e la porta fu chiusa.
Più tardi giunsero anche le altre vergini, dicendo: “Signore, signore, aprici”.
Ma egli, rispondendo, disse: “in verità vi dico che non vi conosco”
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno, né l’ora in cui il Figlio dell’uomo verrà“.

LA PARABOLA DEI TALENTI

“Inoltre il regno dei cieli è simile a un uomo che, partendo per un viaggio chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni.
A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e subito partì.
Ora colui che aveva ricevuto i cinque talenti, andò e trafficò con essi e ne guadagnò altri cinque.
Similmente anche quello dei due ne guadagnò altri due.
Ma colui che ne aveva ricevuto uno andò, fece una buca in terra e nascose il denaro del suo signore.
Ora, dopo molto tempo, ritornò il signore di quei servi e fece i conti con loro.
E colui che aveva ricevuto i cinque talenti si fece avanti e ne presentò altri cinque, dicendo: “Signore, tu mi affidasti cinque talenti, ecco, con quelli ne ho guadagnati altri cinque”.
E il suo signore gli disse: “Bene, buono e fedele servo; tu sei stato fedele in poca cosa, io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo signore”.
Poi venne anche colui che aveva ricevuto i due talenti e disse: “Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, con quelli ne ho guadagnati altri due”.
Il suo signore gli disse: “Bene, buono e fedele servo; tu sei stato fedele in poca cosa, io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo signore”.
Infine venne anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, io sapevo bene che tu sei un uomo aspro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; perciò ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; ecco te lo restituisco”
E il suo signore rispondendo, gli disse: “Malvagio e indolente servo, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; tu avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, al mio ritorno, l’avrei riscosso con l’interesse.
Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti.
Poiché a chiunque ha, sarà dato e sovrabbonderà, ma a chi non ha gli sarà tolto anche quello che ha.
E gettate questo servo inutile nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti”.
“Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria.
E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri.
E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo.
Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste, fui ignudo e mi rivestiste, fui infermo e mi visitaste, fui in prigione e veniste a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno, dicendo: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere?
E quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato? O ignudo e ti abbiamo rivestito?
E quando ti abbiamo visto infermo, o in prigione e siamo venuti a visitarti?”
E il Re, rispondendo, dirà loro: “in verità vi dico: tutte le volte che l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me“.
Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: “Andate via da me maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Poiché ebbi fame e non mi deste da mangiare, ebbi sete e non mi deste da bere, fui forestiero e non mi accoglieste, ignudo e non mi rivestiste, infermo e in prigione e non mi visitaste”.
Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato, o assetato, o forestiero, o ignudo, o infermo, o in prigione e non ti abbiamo soccorso?”.
Allora egli risponderà loro dicendo: “in verità vi dico: tutte le volte che non l’avete fatto a uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me e questi andranno nelle pene eterne e i giusti nella vita eterna”.
(Matteo cap. 25)

Questi brani del Vangelo sono fra i più ricchi ed intensi delle Sacre Scritture ed offrono un’Abbondanza di insegnamenti e di spunti di riflessione, ma ci limiteremo, più modestamente, a trarne alcune indicazioni specifiche per comprendere meglio le tematiche trattate dall’Esagramma 55.

Ad ognuno di noi viene dato in Abbondanza. I nostri “talenti” sono il capitale iniziale che dobbiamo far fruttare per raggiungere lo scopo della nostra esistenza, che i cinesi chiamano “mandato celeste”.

Certamente c’è chi è più dotato e chi lo è meno, ma nella parabola viene specificato con chiarezza che ognuno riceve almeno un talento, che è comunque una cifra molto elevata, corrispondente a parecchi chili d’oro (il talento romano equivaleva a 32 kg, che alle quotazioni attuali significa circa un milione di Euro). Ma ciò che conta veramente è la capacità di far fruttare i propri talenti. La parabola indica anche di quanto bisogna far fruttare i propri talenti: esattamente del 100% (da 2 a 4, da 5 a 10, da 10 a 20).

Si dice comunemente che per far fruttare il capitale è necessario farlo circolare. Analogamente, secondo la filosofia orientale, l’Energia Vitale, il Qi, che è essenzialmente movimento, se non circola tende a ristagnare ed a degenerare. In questo modo comprendiamo meglio che nel perenne flusso dei mutamenti dare e ricevere sono equivalenti. Ciò che si da si riceve. Per cui potremmo anche leggere la frase Vangelo come: “perché a chiunque da sarà dato, e sarà nell’abbondanza, ma a chiunque non da, sarà tolto anche quello che ha.”

Pensare di poter conservare i propri talenti nascondendoli o tenendoli solo per sé è una tragica illusione che porta inevitabilmente al ristagno ed alla degenerazione.

Le qualità richieste per portare frutto sono:

  • la capacità di essere ricettivi e di costituire quindi un “terreno fertile” alle opportunità che ci vengono offerte
  • la capacità di leggere i segni dei tempi, tenersi pronti e saper cogliere le occasioni propizie, perchè “non sappiamo né il giorno né l’ora”
  • la capacità di comprendere, cioè “di vedere guardando, di ascoltare udendo e di convertirsi intendendo con il cuore”
  • la capacità di distinguere “il grano dalla zizzania” coltivando soltanto le situazioni che offrono delle reali possibilità evolutive e di crescita, come il “granello di senape” o “il lievito”

Possiamo vedere queste qualità rispecchiarsi nelle caratteristiche dei Trigrammi che compongono l’Esagramma dell’Abbondanza (☲ Fuoco, ☴ Vento, ☱ Lago, ☳ Tuono).

i ching vento

A proposito del ☴ Vento (L’Albero, Il Penetrante) l’I Ching specifica che “tra gli uomini significa quelli attenti al guadagno, che al mercato ottengono il triplo” (Shuo Gua “Discussione dei Trigrammi”). Qui la capacità di far fruttare i talenti è addirittura triplicata.

Il  Vento (Albero) ☴ indica anche la capacità di radicarsi, di crescere e di evolvere. Quindi di essere “terreno fertile” che consente ad un piccolo seme, come quello di senape, di generare un grande albero.

i ching lago

Ciò che è prezioso come l’oro (come i talenti) appartiene all’Elemento Metallo, di cui è rappresentante ☱ Il Lago (Il Sereno).

Il Lago ☱ è associato al raccolto sotto il duplice aspetto di “separare il grano dalla zizzania” e di godere di ciò che si è raccolto condividendolo gioiosamente con gli altri. L’Abbondanza, la leggerezza, la serenità e la socialità delle feste del raccolto convivono con la severità del giudizio, necessaria per eliminare ciò che non ha portato frutto (come vedremo questa è la tematica centrale dell’Immagine dell’Esagramma 55).

i ching fuoco

Il discernimento è una caratteristica tipica del ☲ Fuoco (L’Aderente) che è associata alla chiarezza della visione, alla capacità di intendere ed integrare con il cuore e di trasformare le cose.

“Avere occhi ed avere orecchie” significa comprendere le possibilità evolutive della situazione (l’I Ching direbbe i “germi” o i “germogli”). Comprendere che abbiamo una Sovrabbondanza di risorse e di possibilità a disposizione se solo siamo disposti a “vederle” e riconoscerle.

Sia “la sapienza” che “l’ignoranza” possono in egual misura impedirci di vedere ciò che è sotto i nostri occhi:

Zi Gong chiese chi fosse più virtuoso fra Shi e Shang. Il Maestro [Confucio] disse: “Shi oltrepassa, Shang non raggiunge”. Zi Gong disse: “Dunque Shi è migliore?”. Replicò il Mestro: “Oltrepassare è come non raggiungere.”
(Lunyu, I dialoghi di Confucio, XI-15)

Il Maestro [Confucio] disse: “La Via non è seguita, lo so. Il sapiente la oltrepassa, l’ignorante non la raggiunge. La Via non è compresa, lo so. Il virtuoso la oltrepassa, l’indegno non la raggiunge. Non c’è nessuno che non mangi e non beva, ma pochi sanno apprezzare i sapori.”
(Zhongyong, L’invariabile mezzo, cap.4)

“Saper apprezzare i sapori” ed integrare in modo armonico tutti i livelli dell’esistenza è il compito del cuore, l’organo del ☲ Fuoco. Come vedremo, nella Sentenza dell’Esagramma è specificato che solo il Sovrano, che è il centro della società, come il cuore è il centro dell’essere umano, è in grado di comprendere, governare e mantenere il periodo dell’Abbondanza.

Non è una questione intellettuale o di “sapienza”, ma piuttosto di semplicità, come evidenzia un altro brano del Vangelo:

Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.
(Luca 10, 21)

Molto spesso è la Sovrabbondanza di informazioni ad impedire la chiarezza, “sappiamo tutto, ma non capiamo niente”. Siamo sommersi, ma non sappiamo dove abbeverarci, come il vecchio marinaio di Coleridge:

Acqua, acqua ovunque,
e neanche una goccia da bere.
(Samuel Taylor Coleridge, La ballata del vecchio marinaio)

L’Abbondanza è Sovrabbondanza di segni ed eventi. I Segni Misti confermano che: “L’Abbondanza significa una pletora di avvenimenti”.

Quando si presenta una situazione in cui si addensano segni significativi e circostanze strane e particolari concomitanti, molto probabilmente si sta evidenziando un fenomeno di “sincronicità“, secondo la definizione di Carl Jung. Ciò indica che la situazione è giunta ad un punto critico di svolta gravido di possibilità.

55 diagramma ad albero

Questi momenti sono sempre stati considerati particolarmente significativi per l’utilizzo dell’oracolo, perché tipicamente rappresentano l’avvisaglia di mutamenti repentini della della situazione e punti di svolta ai quali è necessario, ed è possibile, presentarsi preparati per poter scegliere coscientemente la propria direzione.

Secondo la teoria dei sistemi caotici, i sistemi non lineari, cioè le situazioni reali, si evolvono a balzi successivi: normalmente la successione degli eventi è lineare e dipende meccanicamente dalle conseguenze degli eventi precedenti, ma, nei punti di svolta, può avvenire l’imprevisto, ovvero si apre la possibilità di esercitare effettivamente il proprio libero arbitrio.

Possiamo visualizzare i fili del nostro destino dipanarsi come un albero di scelte successive: ad ogni bivio scegliamo, consciamente o inconsciamente, quale direzione prendere e, nel periodo successivo, fino al punto di svolta seguente, volenti o nolenti, rimaniamo vincolati alle conseguenze ineluttabili delle scelte precedenti.

L’I Ching, il Libro dei Mutamenti, descrive il catalogo completo dei punti di svolta possibili (4096 in tutto) e le azioni più opportune da intraprendere tempestivamente in ogni circostanza.

i ching tuono

La capacità di agire tempestivamente è una caratteristica del ☳ Tuono (Lo Scuotimento).

Oltre a “non vedere” non sappiamo “quando saranno il giorno e l’ora”. È necessario essere pronti all’azione quando i tempi sono maturi e si presentano le condizioni adatte per farlo. Il Tuono ☳ rappresenta il “germoglio”, il “primo impercettibile inizio del cambiamento”:

Il Maestro [Confucio] disse: Conoscere i germi, ciò è certamente divino. Il nobile non è servile nei rapporti verso l’alto, non è presuntuoso verso coloro che stanno in basso. Egli conosce bene i germi. I germi sono il primo impercettibile inizio del moto, sono ciò che della salute (e della sciagura) si mostra per primo. Il nobile vede i germi ed agisce subito, non aspetta un giorno intero. (I Ching, Grande Commentario – Da Zhuan, sez. 2, cap. V, §11)

Il germoglio principale che che dobbiamo coltivare è il nostro “mandato celeste”, che definisce il senso della nostra esistenza e le risorse, i talenti, che ci vengono assegnati a questo scopo. È un seme piccolo ed è difficile da scorgere come può esserlo la Stella Polare a mezzogiorno, ma ha un potenziale di crescita enorme.

Nell’Astrologia dell’I Ching il mandato celeste corrisponde all’Esagramma Personale e dipende dalla data di nascita.

L’I Ching fa esplicito riferimento ad un avvenimento decisivo nella storia arcaica della Cina: un’eclissi totale di Sole sulla città di Feng, Abbondanza, che si verificò il 20 giugno 1070 a.C. a mezzogiorno e determinò gli sviluppi successivi che portarono infine al crollo della dinastia Shang (XVII-XI sec. a.C.) ed all’affermazione della nuova dinastia Zhou (XI-III sec. a.C.).

Quel giorno Re Wu degli Zhou ricevette il mandato celeste a governare il paese.

55 - ECLc

Ripercorriamo sinteticamente la storia degli eventi, così come sono descritti nella tradizione:

  • Il tempo in cui sorse (il Libro dei Mutamenti) fu quello in cui la casata Yin [dinastia Shang] giunse alla sua fine, in cui la via della casata Zhou era in ascesa: il tempo, dunque, in cui il Re Wen ed il tiranno Di Xin si trovavano l’uno contro l’altro.
    (I Ching – Grande Trattato, Da Zhuan, sez. 2, cap. XI)
  • La gloriosa dinastia Shang è al suo epilogo ed il suo ultimo sovrano, Di Xin, è un tiranno malvagio e sanguinario.
  • Re Wen degli Zhou, vassalli degli Shang, è un sovrano saggio ed illuminato che, pur rimanendo fedele a Di Xin per il vincolo di lealtà a cui è sottoposto, non può certo approvarne gli eccessi.
  • Crescono sempre più la forza, la reputazione e l’autorevolezza di Re Wen. Di Xin, sobillato dalla sua perfida e depravata concubina, Da Ji, teme che possa divenire un pericoloso rivale. Non avendo però nulla di concreto da imputargli, lo fa catturare con un sotterfugio ed imprigionare in una caverna.
  • Durante la prigionia, che dura sette anni, Re Wen scrive la prima versione dell’I Ching (ordina gli Esagrammi e stende il testo delle Sentenze).
  • Re Wen viene finalmente liberato, probabilmente perchè Di Xin si è convinto che non può realmente nuocergli, e torna fra la sua gente.
  • Re Wen, malgrado tutti i suoi scrupoli, conscio di seguire la volontà del Cielo, decide di muovere guerra a Di Xin.
  • Iniziano le ostilità e Re Wen sposta la sua capitale nella città di Feng, Abbondanza, che si trova logisticamente più vicina al territorio degli Shang.
  • Re Wen muore, inopinatamente, di morte naturale, a Feng, Abbondanza, dove si trovava, subito prima di iniziare la campagna finale contro Di Xin.
  • Gli succede il figlio, Re Wu, il “re guerriero”, che, tuttavia, si vede costretto ad interrompere le azioni militari perché la tradizione gli impone tre anni di lutto da passare recluso ed isolato in un capanno senza poter in alcun modo intervenire negli affari di stato.
  • Appena iniziato il lutto, mentre proseguono le cerimonie funebri ed il cadavere di Re Wen non è ancora stato inumato, si presenta un portento celeste inaspettato: un’eclissi totale di Sole oscura la città di Feng, Abbondanza.
  • Questo segno del Cielo convince Re Wu ad uscire dalla reclusione per consultare l’oracolo in merito all’eventuale ripresa immediata delle ostilità.
  • L’oracolo da un pronostico infausto per l’azione di guerra.
  • Re Wu, convinto che l’eclissi rappresenti la volontà del Cielo di porre termine al “mandato” della dinastia Shang e sicuro di aver a sua volta ricevuto il “mandato celeste”, decide, contravvenendo all’oracolo ed a tutte le regole, di rompere il lutto e di mettere in marcia l’esercito.
  • La battaglia decisiva avviene dopo poche settimane nella piana di Mu, a poca distanza dalla capitale degli Shang. Le truppe di Re Wu sono in netta inferiorità numerica, ma più motivate e meglio equipaggiate. L’esercito di Di Xin, formato in gran parte da schiavi e mercenari, si scompagina rapidamente e gli Zhou possono dilagare.
  • La popolazione della capitale accoglie festosamente Re Wu, visto come un liberatore. Egli ordina che vengano aperti i granai reali e che il contenuto venga distribuito al popolo.
  • Di Xin, sconfitto, muore solo e suicida, circondato dai suoi tesori, dopo aver appiccato il fuoco al suo palazzo.
  • Nel corso dei turbolenti anni a seguire, Re Wu ed il suo successore, il Duca di Zhou, consolidano progressivamente il dominio degli Zhou: “Si dice nel Classico delle Odi: I discendenti della dinastia Shang erano in centinaia di migliaia ma la Divinità Suprema ha disposto che loro dovevano sottomettersi agli Zhou. Si sottomisero agli Zhou, convinti che il mandato del cielo (agli Shang) non fosse perpetuo.” (Mengzi, IV-A-7)
  • Il tema della rivoluzione, cioè del cambio di mandato celeste a governare, continuava comunque ad essere controverso, tant’è che se ne discuteva ancora a secoli di distanza: Il re Qi Xuan chiese: ” È vero che Tang mandò in esilio il re Jie e che il re Wu dichiarò guerra di punizione contro il re Di Xin?”. A ciò Mencio rispose: “Così è stato scritto nei documenti storici”. “Quindi un suddito si può permettere di uccidere il sovrano?”. Mencio notò: “Chi oltraggia la benevolenza è considerato uno scellerato, chi oltraggia la giustizia un malvagio. Gli scellerati ed i malvagi sono considerati persone comuni. Ho sentito parlare della punizione di Di Xin come di una persona qualsiasi, non ho sentito parlare di un attentato al sovrano”. (Mengzi, I-B-8)

L’immagine principale dell’Abbondanza che viene utilizzata nel testo delle linee dell’Esagramma è quella dell’eclissi solare a significare che nel periodo dell’Abbondanza la sovrabbondanza di cose, eventi ed informazioni può offuscare la chiara comprensione della situazione compromettendo la capacità decisionale.

Qui di seguito vediamo la sequenza fotografica delle fasi principali di una recente eclissi solare totale.

55 - Film_eclipse_soleil_1999

Il Sole viene progressivamente oscurato e nella fase culminante è persino visibile la corona solare (evento citato alla terza linea dell’Esagramma). Durante la totalità è spesso possibile vedere le stelle, almeno le più luminose, anche di giorno (evento citato alla seconda e quarta linea).

Molto probabilmente il Libro dei Mutamenti fa riferimento ad una particolare eclissi totale, visibile nella città Feng, Abbondanza, che avvenne a mezzogiorno 20 giugno 1070 a.C. e determinò una svolta fondamentale nelle vicende della Cina arcaica.

Sappiamo che un’eclissi totale di Sole può avvenire solo quando la Luna è in congiunzione, cioè solo con la Luna nuova. La Luna è la rappresentazione del principio Yin e la Luna nuova, la Luna nera, è la rappresentazione del massimo dello Yin.

Quella specifica eclissi avvenne il 20 giugno, in corrispondenza al solstizio d’estate, a mezzogiorno, quando il Sole, la rappresentazione del principio Yang è al massimo del suo splendore e le giornate raggiungono la massima durata, quindi al massimo dello Yang.

Si tratta quindi di una situazione eccezionale in cui si presentano contemporaneamente il massimo dello Yin ed il massimo dello Yang.

tao 7

Nell’Abbondanza saltano le usuali regole di equilibrio. Normalmente lo Yin stimola, attrae e riequilibra lo Yang e viceversa. Nell’Abbondanza invece lo Yin si accumula ed attrae altro Yin e lo Yang si accumula richiamando altro Yang, fino a quando la situazione raggiunge la Pienezza, che deve necessariamente sgravarsi e ribaltarsi perché il carico è diventato eccessivo (non a caso l’Esagramma ䷛ 28, Carico Eccessivo, è l’Esagramma Nucleare dell’Abbondanza).

Vedremo in seguito come questo comportamento limite di Yin e Yang influisca sulle relazioni fra le singole linee dell’Esagramma 55 ribaltando gli usuali criteri di corrispondenza fra le linee che non sarà basata sull’attrazione fra Yin e Yang, ma piuttosto sulla risonanza di Yin con Yin e di Yang con Yang.

Il momento del ribaltamento corrisponde al punto più alto del Tai Ji Tu (il “simbolo dello Yin e dello Yang”), quando nella massima espansione del principio luminoso inizia a manifestarsi il principio oscuro.

Possiamo visualizzare graficamente l’evoluzione  di questo processo in questa immagine che richiama, in modo evidente e suggestivo, le fasi dell’esclissi solare:

55 - TRASFORMAZIONE-YIN-YANG- eclisse

Il punto di svolta fondamentale coincide con il culmine dell’eclissi solare, quando, come ci informa il Libro dei Mutamenti, in pieno giorno, diviene visibile la Stella Polare.

La Stella Polare rappresenta il perno immobile attorno al quale ruota tutto l’universo ed ha quindi profondi significati simbolici:

Le miriadi di cose emergono e sono create nel Grande Uno [Tai Yi, 太一 , sinonimo del Polo Nord celeste] dove avviene il mutamento alchemico di Yin e Yang. (Lu Shi Chun Qiu)

La Stella Polare era considerata il centro, e quindi l’origine, di tutto il movimento e di tutti i processi dell’universo.

55 - Tian Ming 天命

Secondo la tradizione il “destino” personale, il “mandato celeste“, Tian Ming 天命 , proviene direttamente dalla Stella Polare.

C’è un punto specifico associato al “mandato celeste”: il Ming Men, “la porta del mandato (celeste)”, il punto numero 4 del Meridiano Straordinario Vaso Governatore, che si trova sulla schiena, fra la seconda e la terza vertebra lombare, alla stessa altezza dell’ombelico. Si dice che, oltre al cordone ombelicale fisico, Yin, che unisce il bambino alla madre, esista un altro cordone ombelicale immateriale, Yang, che unisce l’essere umano al cielo, collegando il punto Ming Men alla Stella Polare. Attraverso di esso il neonato riceverebbe appunto, alla nascita, il suo “mandato celeste”.
Il tema spirituale dell’Esagramma 55, L’Abbondanza si riferisce proprio al riconoscere ed al mettere in opera il proprio mandato celeste ed il fine ultimo, evolutivo, delle Discipline Orientali è proprio quello di fornire gli strumenti utili nel percorso personale per ritrovare se stessi, la propria strada (il Dao) e compiere il proprio mandato.

Questo legame è ulteriormente sottolineato dall’esistenza di altri punti importanti, situati intorno all’ombelico, il centro del corpo, che prendono il nome da stelle che nel corso dei millenni hanno indicato il Polo Nord celeste:

  • il punto 23 del Meridiano dello Stomaco, Tai Yi, 太乙,
  • il punto 25, sempre del Meridiano dello Stomaco, Tian Shu, ed
  • il punto 3 del Meridiano Vaso di Concezione, Zhong Ji,
  • ai quali va aggiunto un punto del torace, il 19 del Meridiano Vaso di Concezione, Zi Gong, “Palazzo Purpureo”, che, dal punto di vista astronomico, indica genericamente l’area celeste intorno alla Stella Polare.

È sorprendente e suggestivo notare che già 3000 anni fa (all’epoca degli avvenimenti citati nell’I Ching) gli astronomi/astrologi cinesi erano al corrente del fenomeno astronomico, la precessione degli equinozi, per cui la stella che indica il nord varia nel corso del tempo in un ciclo che dura 25.800 anni. Ciò significa ovviamente che già a quell’epoca dovevano poter fare riferimento ad osservazioni astronomiche di migliaia di anni prima.

Precessione equinozi 1

Nella figura il cerchio rappresenta lo spostamento della Stella Polare dovuto alla precessione degli equinozi. Nel corso dei prossimi 13.000 anni il Polo Nord celeste si sposterà dall’attuale stella Polaris, nella costellazione dell’Orsa Minore, alla stella Vega, nella costellazione della Lira,  che rappresenta il suo opposto, per poi ritornare ad avvicinarsi progressivamente a Polaris.

In questo ciclo il Polo Nord celeste, il centro del cielo, passa da una zona meno luminosa, “l’inverno galattico“, quello in cui ci troviamo attualmente, ad una zona più luminosa e popolata di stelle, “l’estate galattica“, in prossimità di Vega, una delle stelle più brillanti della volta celeste, che si trova in prossimità della Via Lattea, indicata nella figura da una nube più chiara.

han_compass

Le prime bussole cinesi, che risalgono a più di 2000 anni fa, all’epoca Han (206 a.C-220 d.C.), come possiamo vedere nell’immagine, hanno una forma curiosa che deriva direttamente da quella del Grande Carro. Al posto dell’usuale ago troviamo un mestolo in materiale magnetico appoggiato ad una base metallica sulla quale veniva fatto ruotare fino a fermarsi indicando con il manico la direzione del nord. “Mestolo” era proprio il nome cinese della costellazione dell’Orsa Maggiore, Ursa Maior.

Apparentemente il Grande Carro ruota costantemente intorno al Polo Nord celeste “rimestando” e distribuendo l’energia celeste che giunge sulla Terra in quantità variabile a seconda delle “stagioni galattiche” a cui abbiamo accennato in precedenza.

Quando avviene un’eclissi totale di sole, a causa del conseguente oscuramento, si può verificare il caso in cui siano visibili, anche in pieno giorno, le stelle più luminose, in particolare Vega, la Stella Polare ed il Grande Carro.

Queste Nove Stelle (Vega, Polaris e le 7 stelle dell’Orsa Maggiore) sono quelle che danno il nome al Ki delle Nove Stelle, l’Astrologia dell’I Ching.

Idealmente le Nove Stelle filtrano e distribuiscono sulla Terra l’energia cosmica, generata dalle stelle che popolano il cielo del nord, che influenza il movimento generale dell’energia vitale del nostro pianeta, che avviene quindi sulla base di cicli di 9 periodi regolati dalle stesse leggi che governano le relazioni fra i Trigrammi dell’I Ching.

La figura seguente riassume schematicamente tutti gli elementi che abbiamo fin qui trattato.

le 9 stelle

Notiamo che il campo magnetico terreste, che protegge il nostro pianeta dal vento solare, si restringe al nord rendendo la Terra più permeabile alle influenze elettro-magnetiche che giungono da quella direzione, indicate dalla freccia rossa, (lo stesso avviene anche al sud, ma il cielo australe è molto meno luminoso per cui ha un effetto di gran lunga minore).

L’asse orizzontale, quello del piano dell’eclittica. l’orbita della Terra intorno al Sole, è quello dell’usuale Astrologia in base 12 (come quella orientale dei 12 Animali), che descrive i cambiamenti ciclici ripetitivi come l’alternarsi di giorno e notte, le fasi lunari ed il mutarsi delle stagioni.

12 sono anche i Meridiani Ordinari che sovrintendo i mutamenti quotidiani dell’esistenza.

L’asse verticale è quello dell’Astrologia in base 9, come il Ki delle Nove Stelle, che descrive i cambiamenti non ripetitivi ed imprevedibili ed a livello personale rispecchia il “mandato celeste” che ci viene inviato dalla Stella Polare ed è espresso dall’Esagramma di Nascita.

8 sono i Meridiani Straordinari che governano la trasformazioni fondamentali ed eccezionali della vita legate al mandato celeste. Gli 8 Meridiani Straordinari più il “centro”, la Stella Polare, sono quindi 9, che rappresenta la possibilità di uscire dal ciclo ripetitivo della routine quotidiana per trasformarsi e realizzare il proprio destino.

I Ching significa, come sappiamo, Libro dei Mutamenti, ma l’ideogramma I 易 , Mutamento, si riferisce più precisamente proprio a quei mutamenti che non sono ciclici e prevedibili, come la decisione di Re Wu a seguito dell’eclissi nella città di Feng, Abbondanza.

L’eccezionalità di quell’evento deriva dalla concomitanza di alcuni fattori imprevedibili: un’eclissi totale di sole che avviene a mezzogiorno durante il solstizio d’estate e l’assegnazione del mandato celeste a governare alla dinastia Zhou che presto sovvertirà la dinastia Shang.

Dopo aver abbondato nelle premesse passiamo finalmente ad esaminare in dettaglio il testo dell’Esagramma.

55 - Makart, Hans - Abundantia 1870

Sentenza:
Re (Wu) si reca a Feng, Abbondanza.
A mezzogiorno (quando avviene l’eclissi) è appropriato non (proseguire il) lutto.

In una situazione critica si è verificato un segno del destino che indica un punto di svolta per cui è opportuno consultare l’oracolo e prendere tempestivamente le decisioni del caso. Rimanere inerti per rispettare gli adempimenti formali del lutto sarebbe “disastroso” come vedremo alla sesta linea.

La seconda frase può anche essere letta, con un significato analogo, come “non (proseguire) il lutto, è opportuno (svolgere i riti sacrificali di) mezzogiorno (che sono probabilmente i riti propiziatori per la guerra)”.

55 - 120px-Iching-hexagram-55.svg

Immagine:
Il Tuono ☳ e il lampo (Fuoco ☲ ) arrivano insieme: questa è l’immagine dell’Abbondanza. Ispirandosi ad essa, il nobile tronca le vertenze ed esegue le punizioni.

Il testo dell’Immagine ricorda quello dell’Esagramma ䷔ 21 Il Morso che Spezza, che è il Reciproco del 55, essendo composto dagli stessi Trigrammi, ma in ordine inverso: nel 55 il Tuono ☳ è posto sopra il Fuoco ☲, nel 21 il Tuono ☳ è posto sotto il Fuoco ☲.

L’Immagine dell’Esagramma 21 recita:

Tuono ☳ e fulmine (Fuoco ☲ ): questa è l’immagine del Morso che Spezza.
Ispirandosi ad essa, gli antichi Re stabilivano chiaramente le punizioni ed rendevano salde le leggi.

Il Tuono ☳ è rappresenta l’azione, il Fuoco ☲ la chiarezza di giudizio. Nel Morso che Spezza la chiarezza di giudizio ☲ domina sull’azione ☳ per cui si possono stabilire le regole e le leggi. Nell’Abbondanza l’azione ☳ poggia sulla chiarezza di giudizio ☲ per cui le regole e le leggi possono e devono essere effettivamente applicate, come quando la vegetazione cresce a profusione ed è quindi necessario darle ordine per evitare che debordi in modo caotico e per far sì che mantenga una direzione precisa.

È giunto il momento di “separare il grano dalla zizzania”.

I Segni Misti confermano che: “L’Abbondanza significa una pletora di avvenimenti”.

Quando c’è troppo di tutto diventa difficile non solo governare gli avvenimenti, ma anche semplicemente riuscire a farsi un quadro della situazione.

LE SINGOLE LINEE

Nove all’inizio significa:
(Re Wu) incontra il capo della tribù Fei.
Anche se per dieci giorni non c’è errore.
Procedere porta riconoscimento.
Commento: «Anche se per dieci giorni non c’è errore», oltre dieci giorni: disastroso.

Re Wu interrompe il lutto per ricevere la visita del capo della tribù Fei, solitamente in conflitto con gli Zhou, ma potenziale alleata nella campagna contro gli Shang. Le celebrazioni dell’incontro durano, secondo la tradizione, un’intera settimana di dieci giorni (la settimana di sette giorni entrò in uso molto più tardi).

È opportuno procedere ad un’alleanza tattica temporanea (“anche solo per dieci giorni”) con la tribù Fei. Viceversa non ci sono attualmente le condizioni per pensare ad un’alleanza strategica permanete (“oltre dieci giorni disastro”). Non è il momento di “volare (troppo) in alto”, come conferma l’Esagramma Derivato, ䷽ 62 La Preponderanza del Piccolo, che alla linea corrispondente recita:

L’uccello in volo. Implica disastro.
Commento: «L’uccello in volo, implica disastro»: non si può fare nulla.

ed alla Sentenza conferma:

La Preponderanza del piccolo. Riuscita. Propizio oracolo. Va bene fare piccole cose, non va bene fare cose grandi. L’uccello in volo reca un messaggio: Non è appropriato aspirare verso l’alto, è appropriato rimanere in basso. Molto fausto.

Il capo dei Fei è rappresentato dalla quarta linea, dove compare una frase analoga. Come già accennato in precedenza, nel tempo dell’Abbondanza le usuali regole di corrispondenza fra le linee vengono sovvertite: normalmente la prima linea Yang e la quarta linea Yang non sarebbero in corrispondenza perchè questo tipo di relazione si può verificare solo fra linee di diversa polarità. In effetti Fei e Zhou si sono trovati storicamente in conflitto, ma, nel tempo dell’Abbondanza, le polarità uguali si attraggono e possono (e debbono) stabilire legami temporanei di solidarietà per perseguire interessi comuni.

55 - xun 10 giorni

Se esaminiamo il carattere arcaico che indica la settimana di 10 giorni vediamo rappresentato al centro il sole, che indica anche il giorno, ed attorno un ciclo completo, quindi un giro completo dei giorni della settimana. In generale ciò rappresenta un ciclo relativamente breve, ma completo, di avvenimenti. In effetti nell’antichità le divinazioni venivano svolte di routine secondo un calendario fisso distribuito sulla settimana di 10 giorni ed una delle domande di prassi era proprio quella relativa all’andamento del periodo di 10 giorni successivo.

Sei al secondo posto significa:
Feng, Abbondanza, è velata.
[oppure: La Pienezza del ciclo lunare di 76 anni (4 cicli metoniani di 19 anni)]
(Ma) a mezzogiorno si può vedere la (propria) Stella Polare.
Andare avanti porta incertezza ed ansietà.
Con sincerità esprimere ciò è di buon auspicio.
Commento: «Con sincerità esprimere ciò»: è utile manifestare le proprie intenzioni.

A mezzogiorno la città di Feng, Abbondanza, è oscurata dall’eclissi di Sole.

Questa frase può anche significare che si è raggiunto il culmine di un ciclo lunare di 76 anni, quello che ha segnato la decadenza della dinastia Shang durante i regni di Di Xin e di suo padre Di Yi. Un ulteriore segno celeste del precipitare degli avvenimenti.

La Stella Polare si mostra a Re Wu che riceve il mandato celeste a governare, ma è roso dall’incertezza e dall’ansia, non tanto sulla necessità di portare a termine la guerra, quanto sull’opportunità di riprendere le operazioni militari immediatamente, senza avere ancora sepolto Re Wen e prima di aver terminato il lutto prescritto.

La risposta la deve trovare interrogando sinceramente se stesso e confidandosi con i suoi consiglieri.

L’Esagramma Derivato è ䷡ 34 Grande Forza, che alla linea corrispondente recita semplicemente:

Oracolo fausto.
Commento: La seconda linea dura pronostica un «oracolo fausto» perché è centrale.

Superando il dubbio si rivela una Grande Forza, che deriva dall’adesione al proprio mandato celeste, cioè al proprio “centro”.

Questo centro può essere rappresentato dall’occhio del ciclone: l’unica zona di quiete dalla quale è possibile farsi un quadro obiettivo di ciò che sta realmente accadendo nel caos degli avvenimenti circostanti. Analogamente la Stella Polare funge da perno stabile nell’incessante moto dell’universo.

La figura centrale, che svolge tradizionalmente questo ruolo di perno attorno al quale ruotano le vicende degli esseri umani, del cielo e della terra, è quella del re, che deve garantire l’armonia di tutti gli esseri. Per questo motivo nella Sentenza viene detto che solo un (vero) re è in grado di “raggiungere” e mantenere uno stato regolato ed ordinato di Abbondanza ed evitando i pericoli della Sovrabbondanza. Vedremo in effetti che nello sviluppo delle linee l’Abbondanza, prima oscurata, viene realmente raggiunta solo alla quinta linea, che è appunto quella del sovrano.

Il vero sovrano è anche l’unico in grado di cogliere le opportunità offerte da una situazione di grande confusione. A questo proposito Mao Tse Tung, cultore dell’I Ching, che utilizzava per sé, ma vietava ai suoi sudditi, affermava:

Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione è eccellente”.

Nove al terzo posto significa:
Feng, Abbondanza, è oscurata.
A mezzogiorno si vede la corona solare.
Troncare col proprio braccio destro non è un errore.
Commento: «L’Abbondanza è oscurata»: non è appropriato intraprendere grandi faccende. «Troncare col proprio braccio destro»: l’ultima (linea) non si può utilizzare.

Qui siamo al momento culminante dell’eclissi, quando, come abbiamo visto in precedenza, può essere visibile la corona solare.

“Troncare” è lo stesso termine utilizzato nell’Immagine, dove viene detto: “il nobile tronca le vertenze ed esegue le punizioni”.
Il Commento specifica che il “braccio destro” è l’ultima linea che è inutilizzabile perché, come vedremo, si è auto-reclusa per il periodo di lutto.

Notiamo che in questo caso le linee corrispondenti, la terza e la sesta, sono una Yang e l’altra Yin, ma, nella situazione specifica dell’Abbondanza, non riescono a mettersi in relazione, per cui la sesta non può essere d’aiuto alla terza.

La relazione fra la terza e la sesta linea è descritta dall’Esagramma ䷔ 21 Il Morso che Spezza, il Reciproco del 55, di cui abbiamo già discusso a proposito dell’Immagine, che si ottiene mutandole entrambe e che conferma la necessità della “rottura”. Alle linee corrispondenti vediamo che la terza rischia “una piccola umiliazione, ma (in definitiva) nessuna sfortuna”, mentre la sesta subirà “la gogna ed il disastro”.

In ogni caso non è ancora il momento di “intraprendere grandi faccende”, sia per la posizione, che alla terza linea è sempre critica, sia per la mancanza di alleati (che arriveranno solo alla linea successiva), sia per l’oscurità, sia per il rischio di compiere mosse avventate.

La linea è di per sé corretta, Yang in una posizione Yang, per cui “muoversi” non sarebbe di per sé errato, ma senza cautela e “scossi” dall’incalzare degli avvenimenti, comporta il rischio concreto di farsi male e di finire in una posizione inadatta, come conferma l’Esagramma Derivato ䷲ 51 L’Eccitante (Lo Scuotimento, Il Tuono) alla linea corrispondente:

Il Tuono: “boom boom”.
Lo Scuotimento: muoversi non è un errore.
Commento: «Il tuono: “boom boom”»: [la linea] non è adatta alla posizione.

Nove al quarto posto significa:
Feng, Abbondanza, è velata.
[oppure: La Pienezza del ciclo lunare di 76 anni (4 cicli metoniani di 19 anni)]
(Ma) a mezzogiorno si può vedere la (propria) Stella Polare.
Incontrare il capo della tribù dei Rong dell’Ovest.
Fausto.
Commento: «L’Abbondanza è velata», perché [la linea] non è adatta alla posizione. «A mezzogiorno si può vedere la (propria) Stella Polare»: c’è oscurità, non luce. «Incontrare il capo della tribù dei Rong dell’Ovest»: è fausto procedere.

Qui troviamo espressa la Pienezza dei temi introdotti alle linee precedenti: l’eclissi inizia a ritirarsi, Re Wu ha ricevuto il mandato celeste dalla Stella Polare, ma ha superato i suoi dubbi precedenti ed inoltre si aggiunge un nuovo alleato che consente di superare le difficoltà della linea precedente. La situazione richiede un’Abbondanza di alleanze per vincere la guerra. Infatti potendo contare solo sui Rong dell’Ovest si otterrebbe l’Esagramma Derivato ䷣ 36 L’Ottenebramento della Luce alla linea corrispondente recita:

Penetra nel fianco sinistro e raggiunge il cuore dell’Uccello Ferito che viene portato fuori dal cancello e dalla corte.
Commento: «Penetra nel fianco sinistro» significa che il suo proposito era proprio di prendergli il «cuore».

Questa linea fa riferimento all’omicidio del saggio Bi Gan (“l’uccello ferito”) a cui il sanguinario tiranno Di Xin, sovrano degli Shang e nemico di Re Wu, fece strappare il cuore davanti alla sua corte e venne trascinato fuori ormai cadavere.

La sola alleanza con i Rong dell’Ovest non sarebbe sufficiente ad avere la meglio sul feroce Di Xin, d’altro canto, come abbiamo visto alla prima linea, il supporto della sola tribù dei Fei, per quanto utile, non consente di ottenere grandi obiettivi. Una coalizione più larga, che si ottiene mutando contemporaneamente la prima e la quarta linea, genera come Esagramma Derivato ䷎ 15 La Modestia, dove alla Sentenza viene detto che si ottiene la “riuscita” ed “il nobile porta a termine le cose”.  Le linee corrispondenti ribadiscono rispettivamente: “modesto, modesto, il nobile può attraversare il grande fiume, fausto” e “nulla che non sia propizio, modestia coraggiosa.” Qui la modestia consiste nel rendersi conto di non poter contare esclusivamente sulle proprie forze per portare a termine la guerra.

La prima linea appartiene al Trigramma Inferiore Fuoco ☲ e non subisce ancora le conseguenze dell’eclissi per cui contribuisce portando chiarezza nella situazione. La quarta linea appartiene al Trigramma Superiore Tuono ☳ per cui contribuisce portando la capacità di agire. Separatamente, la prima linea vede con chiarezza, ma non è ancora in grado di agire, mentre la quarta può agire, ma non può ancora vedere con chiarezza. Sono quindi necessarie l’una all’altra per per consentire ad entrambe di muoversi con chiarezza d’intenti, come richiesto dal tempo dell’Abbondanza.

Sei al quinto posto significa:
Viene ordine.
[oppure: Viene un ciclo lunare di 19 anni (ciclo metoniano)].
C’è prosperità e lode. Fausto.
Commento: Il responso è «fausto» nonostante la quinta linea sia morbida: ci sarà buona fortuna.

Il Commento evidenzia che il nuovo sovrano, Re Wu, la quinta linea, pur avendo sconfitto sul campo gli Shang, è ancora debole, Yin, ma, nell’arco di un ventennio, la dinastia Zhou riuscirà a consolidare il potere (anche dopo la morte di Re Wu che avverrà dopo pochi anni), raggiungendo prosperità e lode.

Notiamo che questa è l’unica linea in cui venga raggiunta effettivamente l’Abbondanza, anche se ciò richiede un lungo periodo di preparazione. Ricordiamo anche che, come già specificato nella Sentenza, solo le qualità regali consentono di raggiungere e mantenere l’Abbondanza.

L’Esagramma Derivato ䷰ 49 Il Sovvertimento (La Muta, La Rivoluzione), alla linea corrispondente riporta:

Il grande uomo cambia come una tigre. Ancor prima di consultare l’oracolo, si ha sincerità.
Commento: «Il grande uomo cambia come una tigre»: il suo disegno è brillante.

e la Sentenza recita:

La Rivoluzione. Nel giorno stabilito, si ottiene sincerità. Suprema riuscita. Propizio oracolo. Il rimpianto svanisce.

mentre Il Commento alla decisione afferma:

Tang e Wu operarono sovvertimenti politici poichè furono devoti al cielo e in armonia con gli uomini.

La Rivoluzione pone la questione della corretta scelta dei tempi (“il giorno stabilito”), della forza e della capacità di mutare “come una tigre”, ma soprattutto della sincerità, della fiducia e della fede. Tutte queste sono prerogative “reali”.

Re Wu ha fiducia sincera di aver ricevuto il mandato celeste, per cui non ha neppure bisogno di consultare l’oracolo per essere certo che è maturato effettivamente il tempo della Rivoluzione. Un tale stato di grazia viene espresso nel Commentario Wen Yan (VII Ala) a proposito della quinta linea, la linea corrispondente, dell’Esagramma 1, in questo modo:

“Quando egli anticipa il cielo, il cielo non lo contraddice, quando segue il cielo, egli si conforma ai tempi del cielo” .

In effetti la linea precedente dell’Esagramma 49, la quarta, conferma che Re Wu aveva ricevuto il mandato celeste: “Il rimpianto svanisce. Essere sinceri. Cambiamento di mandato (celeste): fausto.”

Sei in alto significa:
Abbondante è la copertura che nasconde la sua residenza.
Spiare attraverso il cancello: tutto è desolato, non c’è nessuno.
Per tre anni non si vede nessuno.
Disastroso.
Commento: «Abbondante è la copertura»: si libra ai confini del cielo. «Spiare attraverso il cancello: tutto è desolato, non c’è nessuno», perché si è rintanato.

La sesta linea, quella finale, ha perso il treno dell’Abbondanza e, come abbiamo visto a proposito della terza linea, non può più essere di nessun aiuto per gli altri.

Se Re Wu si fosse rintanato per tre anni nella residenza destinata al lutto, senza poter agire e senza poter avere contatti con il mondo esterno avrebbe disatteso il suo mandato celeste e mancato la possibilità di compiere la Rivoluzione, come evidenzia l’Esagramma derivato, ䷝ 30 L’Aderente (Il Fuoco), che alla linea corrispondente recita:

Il Re ne fa uso per compiere spedizioni punitive. C’è un trionfo: si uccide il capo e si catturano i seguaci. Nessuna sfortuna.
Commento: «Il Re ne fa uso per compiere spedizioni punitive», allo scopo di portare ordine nel Paese.

Notiamo che il Re, l’unico in grado di raggiungere L’Abbondanza, la “utilizza per compiere  spedizioni punitive allo scopo di riportare ordine nel Paese”, però la sesta linea non utilizza questa possibilità e da questo si genera il “disastro”.

Nel Libro dei Mutamenti si trovano in ordine sparso altri riferimenti alle vicende di Re Wu:

  • alla sesta linea dell’Esagramma ䷆ 7  L’Esercito Re Wu riceve il mandato celeste: “il grande sovrano riceve il mandato (celeste) (in base al quale) fonderà città ed infeuderà famiglie”.
  • alla prima linea dell’Esagramma ䷚ 27 Gli Angoli della Bocca (Il Sostentamento) Re Wu “non prende in considerazione (l’oracolo tratto dalla) tartaruga sacra ed osserva le loro (del suo seguito) bocche cadenti (aperte per lo stupore)”.
  • alla seconda linea dell’Esagramma  ䷩ 42 L’Accrescimento “qualcosa (di speciale) lo rende grande (il mandato celeste), neanche (l’oracolo tratto dalla consultazione dei gusci di) 10 coppie di tartarughe è in grado di contrastarlo.”
  • alla terza ed alla quinta linea dell’Esagramma ䷆ 7  L’Esercito, le truppe di Re Wu, durante la battaglia “trasportano su di un carro il cadavere” (o forse l’effige) di Re Wen, che non è ancora stato inumato, per seminare il terrore fra i nemici.
  • alla terza linea dell’Esagramma ䷭ 46 L’Ascendere, gli Zhou entrano senza colpo ferire “nella capitale sguarnita” degli Shang.

Riprendiamo ora il testo del Libro dei Mutamenti, riassumendo l’Abbondanza di temi fin qui trattata e riconsiderandoli in un’ottica più generale e più adatta alla consultazione personale. La storia di Re Wu ci servirà in ogni caso come filo conduttore per comprendere meglio la successione degli eventi descritti dall’Esagramma.

Sentenza:
L’Abbondanza.
Riuscita.
Il Re la raggiunge.
Non rattristarsi. Devi essere come il Sole a mezzogiorno.

È suggestiva l’analogia con l’Epitaffio di Sicilo, la più antica composizione musicale di cui sia stato ritrovato lo spartito integrale, che recita:

Finché vivi, splendi,
non affliggerti per nulla:
la vita è breve ed il tempo esige il suo tributo.

Lo stesso concetto ritorna anche alla terza linea dell’Esagramma ䷊ 11 La Pace:

Nessun piano cui non segua un declivio,
Nessun’andata cui non segua il ritorno,
Senza macchia è chi rimane perseverante nel pericolo.
Non rammaricarti di questa verità.
Godi della felicità che ancor possiedi.

L’Abbondanza è uno stato transitorio e richiede una grande maturità per poter essere vissuta appieno, infatti viene raggiunta completamente solo alla quinta linea, che rappresenta appunto il migliore livello di maturità e di competenza acquisito all’interno della situazione, quando si è effettivamente in grado di splendere come il sole a mezzogiorno e di godere delle opportunità di questo momento di grazia anche se sappiamo che non può durare a lungo.

Chi si chiude in se stesso per timore perdere ciò che possiede lo perderà inesorabilmente, come dimostra la sesta linea. A chi ha (consapevolezza) sarà dato in abbondanza, a chi non ha (consapevolezza) sarà tolto anche ciò che ha.

Immagine:
Il Tuono ☳ e il lampo (Fuoco ☲ ) arrivano insieme: questa è l’immagine dell’Abbondanza. Ispirandosi ad essa, il nobile tronca le vertenze ed esegue le punizioni.

Segni Misti:
L’Abbondanza significa una pletora di avvenimenti.

La situazione dell’Abbondanza è spesso caotica perchè può verificarsi un sovraccarico di eventi e di informazioni contraddittori che impediscono di discernere con chiarezza. D’altra parte parte è un momento gravido di possibilità che rappresenta un possibile punto di svolta decisivo in cui ci si può connettere al proprio mandato celeste, a patto di fare pulizia, troncare tutti i rami secchi della nostra vita e lasciare spazio solo a ciò che offre delle reali possibilità evolutive: “scegliere ciò che può diventare grande” e trovare la propria “casa”, il proprio posto nel mondo, come dice la Serie:

Ciò che ottiene un posto in cui sia di casa diventa certamente grande. Per questo segue il segno: l’Abbondanza. Abbondanza significa grandezza.

LE SINGOLE LINEE

Nove all’inizio significa:
Incontrare un signore e compagno.
Anche se (solo) per dieci giorni non c’è errore. Procedere porta riconoscimento.

Commento: «Anche se per dieci giorni non c’è errore», oltre dieci giorni: disastroso.

Si incontra una persona affine con cui si instaura una relazione, affettiva, lavorativa o di amicizia, che è positiva ma che, per sua natura non può che essere transitoria alle condizioni attuali.
Non è un’errore vivere fino in fondo quest’esperienza e poi terminarla.
Non è un errore proseguire la relazione, ma su nuove basi solide e durature.
Sarebbe invece un disastro voler mantenere fissa la situazione attuale senza nessun cambiamento.

Sei al secondo posto significa:
L’Abbondanza è velata.
(Ma) a mezzogiorno si può vedere la (propria) Stella Polare.
Andare avanti porta incertezza ed ansietà.
Con sincerità esprimere ciò è di buon auspicio.
Commento: «Con sincerità esprimere ciò»: è utile manifestare le proprie intenzioni.

Si è sommersi dagli avvenimenti e non si riesce a vedere con chiarezza, ciò provoca ansia ed incertezza, ma in realtà (se la sappiamo vedere) si manifesta la possibilità di collegarci con il nostro destino.
Bisogna confrontarsi sinceramente con le altre persone coinvolte nella situazione esprimendo apertamente i propri dubbi e le proprie intenzioni.

Nove al terzo posto significa:
L’Abbondanza è oscurata.
A mezzogiorno si vede la corona solare.
Troncare col proprio braccio destro: non c’è errore.

Commento: «L’Abbondanza è oscurata»: non è appropriato intraprendere grandi faccende. «Troncare col proprio braccio destro»: l’ultima (linea) non si può utilizzare.

Si è sommersi dagli avvenimenti e non si riesce a vedere con chiarezza. Anche la possibilità di comprendere il proprio destino è sfuocata. Non si può far conto sull’aiuto di altri perché si sono chiusi in se stessi, ma non è un nostro errore.
È meglio, per il momento, non porsi grandi obiettivi e fare attenzione perché c’è il rischio concreto di subire dei danni.

Nove al quarto posto significa:
L’Abbondanza è velata.
(Ma) a mezzogiorno si può vedere la (propria) Stella Polare.
Incontrare un signore nostro simile.
Fausto.

Commento: «L’Abbondanza è velata», perché [la linea] non è adatta alla posizione. «A mezzogiorno si può vedere la (propria) Stella Polare»: c’è oscurità, non luce. «Incontrare il signore nostro simile»: è fausto procedere.

Si è sommersi dagli avvenimenti e non si riesce a vedere con chiarezza, ma in realtà (se la sappiamo vedere) si manifesta la possibilità di collegarci con il nostro destino.
Si incontra una persona affine con cui si può instaurare una relazione positiva e duratura.

Sei al quinto posto significa:
Viene ordine.
C’è prosperità e lode.
Fausto.

Commento: Il responso è «fausto» nonostante la quinta linea sia morbida: ci sarà buona fortuna.

Abbiamo finalmente raggiunto la maturità, la competenza e la consapevolezza necessarie per vivere appieno il tempo dell’Abbondanza. Bisogna però sempre tenere ben presente che si tratta di una situazione transitoria.
Apprezziamo e godiamo di questo momento di splendore senza rattristarci perché può essere effimero, ma rimaniamo sempre ancorati al nostro destino.

Sei in alto significa:
Abbondante è la copertura che nasconde la sua residenza.
Spiare attraverso il cancello: tutto è desolato, non c’è nessuno.
Per tre anni non si vede nessuno.
Disastroso.

Commento: «Abbondante è la copertura»: è salito fino ai confini del cielo. «Spiare attraverso il cancello: tutto è desolato, non c’è nessuno», perché si è rintanato.

Se ci rinchiudiamo in noi stessi nell’illusione di poter in questo modo conservare tutto ciò che possediamo, alla fine troviamo solo isolamento, tristezza e malinconia. Queste sono le conseguenze inevitabili dell’attaccamento alle cose materiali e del rifiuto del cambiamento, che è l’essenza stessa della vita. Ma il destino bussa alla porta, ci chiede conto di come abbiamo saputo far fruttare i nostri talenti e ci rammenta che “chi accumula tesori per sé non si arricchisce presso Dio”.

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L’I Ching è un oracolo, un libro di saggezza ed una guida a cui tutti possono accedere per porre le proprie domande, ricevere indicazioni sul giusto atteggiamento da tenere e sulle azioni da intraprendere (o da non intraprendere) nelle varie situazioni della vita e nel cammino della propria evoluzione personale.
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Valter Vico
333.26.90.739, valter.vico@gmail.com
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Fonti:

S. J. Marshall: “The Mandate of Heaven, Hidden History in the I Ching”, Columbia University Press

Richard Alan Kunst: “The Original Yijing: A Text, Phonetic Transcription and Index with Sample Glosses”,  Ann Arbor University Microfilms, 1985

Richard Rutt: “The Book of Changes (Zhou Yi)“, ed. Routledge

Cyrille Javary: “Le Discours de la Tortue, découvrir la pensée chinoise au fil du Yi Jing”, ed. Albin Michel

Wang Dongliang: “Les Signes et les Mutations”, ed. L’Asiathèque

Kiiko Matsumoto & Stephen Birch: “Hara Diagnosis – Reflections on the Sea”, Paradigm Publications

Valter Vico: “YI JING (I Ching) – Guida alla consultazione diretta e spontanea del Libro dei Mutamenti”, Shiatsu Milano Editore”

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22 pensieri riguardo “Esagramma 55 – Chi ha e chi non ha

  1. Riporto un brano di Tolstoj (Guerra e pace, Epilogo, parte I, cap. 8) in cui “chi non ha” viene paragonato ad un “fiore sterile”:

    Sònja, da quando Nikolàj si era sposato, viveva in casa sua. Ancor prima del suo matrimonio, Nikolàj, accusando se stesso e facendo l’elogio di Sònja, aveva raccontato a sua moglie tutto ciò che c’era stato tra lui e la cugina, e l’aveva pregata di essere buona e affettuosa verso di lei. La contessa Màrija sentiva perfettamente la colpevolezza del marito e sentiva anche la colpevolezza sua propria; pensava che la sua ricchezza avesse influito sulla scelta di Nikolàj, non aveva nulla da rimproverare a Sònja e desiderava volerle bene; non soltanto, però, non ci riusciva, ma spesso scopriva dentro di sé sentimenti ostili verso la fanciulla, che non poteva dominare.
    Una volta le capitò di parlare di Sònja con la sua amica Natascia e della propria ingiustizia verso di lei.
    – Sai? – disse Natascia. – Tu che hai letto tutto il Vangelo, dovresti ricordare che c’è un passo che si riferisce appunto a Sònja.
    – Quale? – domandò stupita la contessa Màrija.
    – “A chi ha, sarà dato, e sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quel che ha“. Ricordi? Lei è quella che non ha. Perché? Non lo so. Forse le manca l’egoismo… non lo so, ma tutto le vien tolto, tutto le è stato sempre tolto. A volte mi fa terribilmente pena… Un tempo avevo desiderato che Nikolàj la sposasse, ma ho sempre pensato che questo non sarebbe avvenuto. È un “fiore sterile“, sai, come ne hanno talora le fragole da giardino. A volte mi fa pena, ma a volte penso che non senta tutto questo come lo sentiremmo noi.
    E sebbene la contessa Màrija avesse spiegato a Natascia che le parole del Vangelo si dovevano interpretare diversamente, tuttavia, guardando Sònja, si trovava d’accordo con la spiegazione che le aveva dato Natascia. In verità, pareva che Sònja non soffrisse per la propria situazione e accettasse rassegnata la sua sorte di “fiore sterile”.
    Pareva che fosse attaccata non tanto alle singole persone quanto alla famiglia nel suo complesso. Come un gatto, si era abituata alla casa, più che alle persone della casa. Si prendeva cura della vecchia contessa, vezzeggiava e viziava i bambini, era sempre pronta a rendere i piccoli servigi di cui era capace; ma tutto ciò veniva involontariamente accettato dagli altri con troppo scarsa riconoscenza.

  2. Questo è l’Epitaffio di Sicilo interpretato dagli Area dal vivo (Area – Canzone Di Seiklos)

    L’Epitaffio di Sicilo risale a circa 2000 anni fa.
    Invece il più antico brano musicale noto è questo frammento di musica mesopotamica del 1400 a.C.

  3. Interessantissima l’interpretazione dell’esagramma con l’eclissi totale di Sole sulla città di Feng. Interessantissima la chiave di lettura usata, quella di “Re Wu, convinto che l’eclissi rappresenti la volontà del Cielo di porre termine al “mandato” della dinastia Shang e sicuro di aver a sua volta ricevuto il “mandato celeste”, decide, contravvenendo all’oracolo ed a tutte le regole, di rompere il lutto e di mettere in marcia l’esercito ecc. ecc.” Rifletterò molto su quanto è stato da voi scritto perchè mi darà la possibilità di capire meglio il 55.
    Non accetto, invece, i concetti espressi con le parabole del Vangelo. E’ disumano, figuriamoci se anche divino,l’affermazione “Poiché a chiunque ha, sarà dato e sovrabbonderà, ma a chi non ha gli sarà tolto anche quello che ha.”. I politici e le chiese fanno dunque benissimo a ispirarsi e a mettere in pratica da millenni questa massima !? Operano in sintonia col cielo? E allora facciamo pure le scuole solo per i ricchi e i dotati, gli ospedali funzionanti solo per i prescelti, eliminiamo i diritti umani ecc. ecc. I poveri e i diseredati se lo meritano di essere tali e poi svolgono l’importante funzione di farsi usare dagli altri,i migliori, figli di un dio potente e giustizialista, per guadagnarsi il cielo con il loro buon cuore: se non ci fossero i bisognosi come potrebbero fare la carità?
    Indro Montanelli rispose alla domanda “Ma lei non teme il giudizio di Dio quando sarà morto?”.”quando sarò morto sarò io ad essere arrabbiato con Dio e a chiedergli delle spiegazioni
    E vogliamo considerare il Processo a Dio di Stefano Massini ?
    L’I Ching , al contrario, toglie il troppo e colma i vuoti

    1. Personalmente leggo piuttosto quel brano in sintonia con quanto ne dice qui sopra Tolstoj, non credo si tratti di avere o non avere qualcosa di materiale, quanto piuttosto di avere o non avere la capacità di dare e di amare

  4. Lei afferma di leggere quella parabola in sintonia con quanto ne dice qui sopra Tolstoj, ma io leggo in quel brano :”Forse le manca l’egoismo… non lo so, ma tutto le vien tolto, tutto le è stato sempre tolto. A volte mi fa terribilmente pena…” E poi, successivamente “In verità, pareva che Sònja non soffrisse per la propria situazione e accettasse rassegnata la sua sorte di “fiore sterile”…….Si prendeva cura della vecchia contessa, vezzeggiava e viziava i bambini, era sempre pronta a rendere i piccoli servigi di cui era capace; ma tutto ciò veniva involontariamente accettato dagli altri con troppo scarsa riconoscenza.”.
    Lì si cita il passo infame del vangelo, però si cerca la spiegazione nella mancanza di egoismo di Sonia e nella scarsa riconoscenza degli altri, usi a prendere e prendere. Però “fa terribilmente pena”

  5. Aggiungo, a questo punto, anche questa riflessione scaturita da “Signore, io sapevo bene che tu sei un uomo aspro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; perciò ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; ecco te lo restituisco”: Ma che uomo è quel padrone a cui quel povero servo deve sottostare? Intanto sembrerebbe un vero delinquente, stando alle parole del servo poi ripetute e confermate dallo stesso padrone. Intanto ASPRO da incutere paura ; se è un agricoltore allora prende il frutto del lavoro altrui e si appropria di ciò che non è suo, se è un commerciante compra a poco e vende a molto :dèjà vu. Beh, se esiste un Dio io me lo figuro un bel po’ più signore

    1. Mi sembra piuttosto che venga messa in discussione la “sterilità” di un atteggiamento privo di fede:

      Romani 9,32-33

      32
      E perché mai? Perché non la ricercava dalla fede, ma come se derivasse dalle opere. Hanno urtato così contro la pietra d’inciampo,
      33
      come sta scritto:
      Ecco che io pongo in Sion una pietra di scandalo
      e un sasso d’inciampo;
      ma chi crede in lui non sarà deluso.

  6. Signor Valter Vico,lei è veramente un uomo gentile ed io assaporo tutto il piacere che dà la gentilezza quando mi ci imbatto.Non mi aspettavo una risposta, visto la delicatezza degli argomenti trattati che possono scatenare violente emozioni. Purtroppo la religione ci separa e io faccio tesoro di quanto ebbero a dire Jonathan Swift :Abbiamo fin troppe religioni per odiarci, ma non abbastanza per amarci l’un l’altro.” eTito Lucrezio Caro nel De rerum natura, 101.”Tantum religio potuit suadere malorum.” (A tante sciagure ha potuto indurre la religione.), sicché prudentemente non obietto alcunché per non dispiacerci. Le sono grata e la ringrazio per il materiale sull’I Ching e, se non la disturbo, con il suo consenso continuerò a leggerlo e a studiarlo.

  7. Signor Valter Vico, la mancanza di una sua risposta , visto che qui non siamo nella pubblica amministrazione, non posso interpretarla come silenzio assenso e dunque arguisco che lei ,in ragione dei nostri profondi disaccordi in materia di fede e religione cattolica,non ha piacere a leggere ciò che alle sue orecchie suona come eresia.L’intolleranza religiosa è troppo nota e usuale per meravigliare, però mi tolga, o meglio,poiché non spero minimamente in una sua qualche attenzione per chi mette in dubbio qualcuna delle verità rivelate o dei dogmi di fede, si tolga una curiosità : come ha fatto a scrivere sul blog de La Stampa intitolato La Bussola D’oro? Ma ha letto il libro, e meglio ancora, la trilogia di Philip Pullman ?
    La saluto definitivamente se, come è probabile, ignorerà anche questa.

    1. Buongiorno Mira Lestelle,
      credevo di avere già risposto chiarendo in che modo, secondo me, leggiamo diversamente la frase incriminata del Vangelo: “a chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto”.
      Concordo che si tratti di espressione spiazzante, come spesso trovo siano anche i responsi dei Mutamenti, ma forse proprio per questo è particolarmente significativa, perchè costringe a e consente di considerare le cose in modo inusuale e fuori dagli schemi abituali.
      Per esempio: è sempre ben avere ciò che si desidera?
      La mia rubrica su La Stampa prende esplicitamente il titolo dal romanzo di Pullman http://www.lastampa.it/2010/04/07/blogs/la-bussola-d-oro/la-bussola-d-oro-Jpw4lQj6B9n2P27gunm7aO/pagina.html
      D’altronde Yi è un “aletiometro”, cioè uno “strumento che dice la verità”.
      Il testo ha suscitato numerose controversie di cui è dato conto qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Philip_Pullman#Controversie_sull'opera_di_Pullman
      Personalmente penso di poter condividere l’opinione sulla trilogia espressa dall’Arcivescovo di Canterbury, anche se mi sono gustato l’opera come saga fantasy e non come trattato di teologia.

  8. “L’anello di fuoco”: il fenomeno dell’eclissi solare anulare meraviglia l’Asia

    Dall’Arabia Saudita all’India, dalla Thailandia all’Australia in molti, all’alba del 26 dicembre, hanno alzato gli occhi verso il cielo per ammirare l’eclissi solare anulare. Il raro fenomeno si verifica quando la Luna, che si trova alla massima distanza dalla Terra, non riesce a oscurare completamente il disco del Sole e forma così un “anello di fuoco” luminoso.

    https://video.lastampa.it/scienza/l-anello-di-fuoco-il-fenomeno-dell-eclissi-solare-anulare-meraviglia-l-asia/107847/107856

  9. L’eclissi e l’assedio :
    il Toro di Torino oscura il Sole di Francia

    Il 12 maggio 1706, cioè il giorno prima che i 40000 francesi del Maresciallo La Feuillade cingessero d’assedio la Cittadella di Torino, vi fu un’eclissi totale di sole della durata di due ore circa (dalle 14 alle 16). Nel corso di essa “si scorsero le stelle in pieno giorno”. Così narra Fra’ Bernardino da Torino, testimone oculare degli eventi perchè monaco nel convento della Madonna di Campagna. E conferma la notizia don Tarizzo da Favria nel suo “Ragguaglio Historico dell’assedio e liberatione di Torino”, in cui si legge : “Al primo appressarsi che ferono verso la piazza i nemici, avvenne il grande eclisse del sole, onde oscurato intieramente il globo solare, rimase in tenebre l’orizzonte e videsi allora in quella notte di mezzodì lampeggiare quasi sola la propizia costellazione del Toro; e siccome questa è la divisa della Città, siccome il Sole della potenza nemica…se ne fece comunemente un presagio…che quella rimarrebbe oscurata sotto le minacciate mura e ne trionferebbe la gloria de’ torinesi…”.
    Infatti così avvenne.
    [da Carla Torre Navone – Curiosità Torinesi]

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