Esagramma 52 – Quando muoversi e quando fermarsi

52 - il piccolo stopper

Il piccolo Alejandro di 5 anni, durante una partita di calcio “stoppa” l’arbitro e l’allenatore che stanno litigando

Stare fermi quando è tempo di stare fermi,
procedere quando è tempo di procedere:
così moto e quiete non mancano il momento giusto.
Questa via è splendida e luminosa.

(I Ching, Esagramma 52, Commento alla decisione)
52 - 120px-Iching-hexagram-52.svg

Il Monte, Esagramma 52 dell’I Ching, il Libro dei Mutamenti, è il simbolo della quiete e della stabilità.
Il Monte è anche il simbolo del corpo umano, infatti nel testo delle linee dell’Esagramma vengono menzionate in progressione le varie parti del corpo: piedi, gambe, bacino, schiena e mascelle, con l’invito a stabilizzare ed a tenere composta ogni singola parte, ma senza irrigidimenti.

Il Monte è un Esagramma (simbolo composto da 6 linee) “puro”: come si può vedere graficamente, è formato da due Trigrammi (simboli composti da 3 linee) identici e duplicati, che portano il suo stesso nome.

i ching monte

Noi non ce ne accorgiamo, perché si tratta di processi che si sviluppano su scala geologica, ma il Monte ☶ cresce a si sviluppa nel corso del tempo accumulando lentamente e costantemente energia. Allo stesso modo, anche noi, nella tranquillità, nel silenzio e nella meditazione, possiamo incrementare la nostra Energia Vitale.

i ching tuono

L’Esagramma 52, oltre al Trigramma il Monte ☶ raddoppiato, contiene come Trigrammi Nucleari l’Acqua ☵ ed il Tuono ☳.
Il Tuono ☳, rappresenta il movimento e corrisponde all’Esagramma Inverso, Anteriore e Precedente del 52 Il Monte, il 51 Lo Scuotimento ䷲ che, a sua volta, contiene come Trigramma Nucleare il Monte, l’Arresto, ☶. Ciò evidenzia il legame stretto che intercorre tra gli opposti e complementari del movimento e della quiete, come specifica la Serie:
Le cose non possono muoversi continuamente, bisogna costringerle a fermarsi.
Per questo (al 51 Lo Scuotimento) segue il segno l’Arresto.
L’Arresto significa stare fermo.

Dalla quiete si genera il movimento, dal movimento si genera la quiete.

i ching acqua

Il Trigramma Nucleare Acqua ☵ rappresenta invece la profondità e l’inconscio: con la quiete il movimento diviene interiore ed agisce nella profondità dell’inconscio.

Esaminiamo ora il testo del Libro dei Mutamenti.

52 - huangshan1

LA SENTENZA
Stabilità.
Tieni composta la tua schiena (fino a) non percepire più il tuo corpo.
Opera (solo) nel tuo ambito senza badare alla tua gente: non è un errore.

Commento alla Sentenza
Stabilità significa: stare fermi.
Stare fermi quando è tempo di stare fermi, procedere quando è tempo di procedere: così moto e quiete non mancano il momento giusto.
Questa via è splendida e luminosa.
Stare fermi nella quiete è stare fermi nel proprio posto.
I Trigrammi superiore e inferiore sono esattamente gli stessi (il Monte ) e non hanno corrispondenza.
Per questo è detto: «non percepire più il tuo corpo; opera (solo) nel tuo ambito senza badare alla tua gente: non è un errore».

52 - zen

È molto evidente il riferimento alle pratiche tradizionali di centratura e meditazione.
Il testo riporta più volte l’aggettivo possessivo, tradotto qui con “tuo” (corpo, schiena, ambito, gente), ma che in cinese può significare indifferentemente mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro. Il paradosso è quello di dimenticare se stessi e gli altri, ma di rimanere completamente in se stessi. Ciò corrisponde ad una condizione, non solo mentale, ma psico-fisica, che oggi viene spesso definita in occidente “mindfullness“, che significa totale presenza e consapevolezza del momento presente, qui ed ora.

È interessante notare che l’Esagramma Ombra del 52, cioè quello che esprime la condotta non opportuna nella situazione, è il 13, Associarsi con gli altri ䷌. Ciò spiega perchè durante La Stabilizzazione non sia opportuno “badare agli altri”. Ciò non significa disinteressarsi degli altri, ma piuttosto trovare i momenti giusti per poter stare con se stessi, e questo “non è un errore”.
Nel commento si paragonano le due Montagne che compongono l’Esagramma a due persone sedute vicine, ma che non interagiscono perchè ognuna è assorta in se stessa, come i monaci seduti in meditazione uno accanto all’altro.
Non si tratta in realtà di isolamento, ma di interazione ad un livello superiore e spirituale. Tutti viviamo momenti analoghi quando siamo quietamente assorti nelle nostre occupazioni o nei nostri pensieri, ed inconsciamente, senza interagire direttamente con loro, avvertiamo intorno a noi la presenza rassicurante delle persone care a loro volta intente nelle loro tranquille attività.
La quiete non è immobilità e non esclude l’attività. Si tratta invece di imparare a “stare fermi quando è il momento di stare fermi” ed a “procedere quando è il momento di procedere”, anche se, per la nostra mentalità, staccare, riposarsi o rimanere inattivi senza far niente, quando non c’è niente di significativo da fare, può diventare una vera e propria impresa ed una sfida con se stessi.

Il Monte esprime l’essenzialità e tempestività dell’azione: per scalare una montagna bisogna portarsi solo ciò che è strettamente necessario rinunciando a tutto ciò che rappresenterebbe solo un inutile fardello. Bisogna inoltre scegliere accuratamente il tempo, del calendario, ed il tempo, meteorologico, adatti a portare a termine la propria impresa.

A volte è necessario ritirarsi nella quiete e nella solitudine per rinnovarsi, per ritrovarsi e per poter poi ritornare.
Nella tradizione orientale vi sono innumerevoli storie di “uomini della montagna“: così venivano definiti gli “immortali” taoisti che si ritiravano in meditazione sui monti.

Narra un aneddoto che un giorno, mentre Buddha si trovava da lungo tempo in eremitaggio nella foresta, impegnato in un durissimo regime di penitenza, digiuno e meditazione, passarono nei pressi due musicisti che discutevano animatamente tra loro sulla corretta accordatura degli strumenti. Uno sosteneva che se le corde sono troppo tese rischiano solo di rompersi, l’altro che se sono troppo lasche il suono risulta distorto. Buddha comprese immediatamente il significato profondo di queste affermazioni ed abbandonò quelle pratiche troppo rigide per dedicarsi invece alla ricerca del “giusto mezzo“.

Un percorso analogo è narrato nel romanzo “Siddharta” di Herman Hesse dove il protagonista, Siddharta, abbandona la sua ricca famiglia d’origine per andare a vivere da asceta nella foresta (il Monte ☶). Poi decide di tornare a sperimentare la vita mondana e, grazie alla forza interiore ed alle capacità acquisite con la meditazione, in breve tempo diventa un ricco mercante. Dopo aver conosciuto la ricchezza materiale e le passioni, ritrova infine la sua vera indole spirituale percorrendo il percorso inverso e scegliendo uno stile di vita semplice, ma equilibrato, a contatto con la natura.

Gesù stesso va nel deserto dove, malgrado le tentazioni del demonio, accetta il suo destino e sceglie consapevolmente di percorrere la strada del sacrificio.

Il “destino” personale nella tradizione cinese è chiamato “ming“, “mandato (celeste)“, e rappresenta il compito fondamentale della nostra esistenza.
C’è un punto specifico associato al “mandato celeste”: il ming men, la porta del destino (letteralmente “la porta del mandato”), il punto numero 4 del Meridiano Straordinario Vaso Governatore, che si trova fra la seconda e la terza vertebra lombare, all’altezza dell’ombelico. Si dice che, oltre al cordone ombelicale fisico, Yin, che unisce il bambino alla madre, esista un altro cordone ombelicale immateriale, Yang, che unisce l’essere umano al cielo, collegando il punto ming men alla Stella Polare. Attraverso di esso il neonato riceverebbe appunto, alla nascita, il suo “mandato celeste”.

L’Immagine dell’Esagramma sintetizza i principi della “mindfulness“.

L’IMMAGINE
Montagna serrata a Montagna : l’immagine della Quiete.
Così il nobile coi suoi pensieri non va oltre la sua situazione.

Cioè la persona nobile di spirito è completamente presente, qui ed ora, nella sua situazione attuale, che può essere indifferentemente di quiete o di attività.

La consapevolezza investe l’intero essere della persona, come è evidenziato dalla sequenza del testo delle linee, che mostrano come la stabilizzazione della mente non può prescindere dalla stabilizzazione del corpo in tutte le sue parti, in progressione: piedi, gambe, bacino, dorso, mascelle ed infine tutto il corpo.
Una struttura analoga si ritrova nell’Esagramma ䷞ 31, La Stimolazione, che mostra invece l’effetto psico-fisico immediato ed incontrollato dell’emozione che scuote la persona in ogni sua parte, prima ancora che la mente sia in grado di elaborarla.
La Stabilizzazione insegna invece come integrare il potenziale destabilizzante degli stimoli esterni attraverso la consapevolezza del proprio corpo e delle sue reazioni spontanee.
La quiete non può consistere nell’irrigidimento di una parte del corpo, che provocherebbe un blocco, ma deve essere un azione coordinata in cui “non si percepisce più il corpo” e la propria persona come un insieme di parti distinte, ma bensì come un insieme armonico.

LE SINGOLE LINEE

Sei all’inizio significa :
Poggia saldamente i suoi piedi (a terra).
Nessuna macchia.
Propizia è durevole perseveranza (nel mantenersi saldi).

Il processo di stabilizzazione inizia col trovare una solida base d’appoggio e con l’ancorarsi saldamente ad essa: bisogna piantare con forza i piedi a terra, radicarsi. Il Commento alla linea insiste poi che bisogna costantemente “rettificare la posizione”.
L’Esagramma Derivato dal mutamento di questa linea porta all’Esagramma 22, La Bellezza, che indica come la stabilità esteriore debba corrispondere e rappresentare la stabilità interiore.

Sei al secondo posto significa:
Tiene salde le sue gambe.
Non può salvare colui che segue: il suo cuore non è lieto.

La posizione della seconda linea è salda e centrata. Si trova a metà del Trigramma Inferiore, a metà della sua ascesa al Monte, ma, malgrado la fatica dell’ardua salita, le sue gambe rimangono solide.
Però “il suo cuore non è lieto” perché, essendo Yin, femminile, ed in una posizione di servizio, vorrebbe salvare la terza linea che, come vedremo, è in difficoltà, ma, tuttavia, come specifica il Commento, “non si volta per ascoltarla”. Inoltre la terza linea, essendo Yang, è più veloce, per cui la seconda linea Yin, più lenta, anche volendo, non potrebbe tenerle dietro.
La questione che pone la Montagna, in tutta la sua durezza, è che non si possono “salvare” gli altri, soprattutto se non lo vogliono, perchè il cammino dell’ascesa personale può essere condiviso solo in alcuni tratti ed ognuno deve poter effettuare liberamente le proprie scelte, imparare dai suoi errori e superare da solo le sue difficoltà.
La seconda linea non può salvare la terza, che neppure l’ascolta, ma può mantenersi salda sulle gambe per poterla eventualmente soccorrere o per fornirle un “punto di ancoraggio” in caso di necessità.
La mutazione di questa linea porta all’Esagramma ䷑ 18, L’Emendamento delle Cose Guaste, dove, la linea corrispondente, è l’unica in cui viene posto il problema di “riparare i danni fatti dalla madre”. Sembra che per il Libro dei Mutamenti l’unico danno significativo che può fare la madre sia quello di essere troppo protettiva verso il figlio, che, per la sua posizione alla terza linea, la linea d’uscita verso l’esterno, sta cercando, e deve trovare, la sua strada autonoma nella vita.

Meglio quindi non fare la “crocerossina” o, tanto meno, cercare di avere il ruolo di “salvatore”. Bisogna piuttosto fornire all’altro un solido appoggio su cui contare ed a cui ancorarsi e lo ottiene, innanzitutto, stabilizzando se stessi.
Non bisogna arrogarsi il diritto di sapere cosa sia meglio per un’altra persona, non si possono cambiare gli altri, soprattutto se non vogliono essere aiutati.

Nove al terzo posto significa:
Il suo bacino è bloccato: la sua schiena si spezza.
Pericoloso: il cuore soffoca.

La terza linea è in pericolo, perché si trova in cima alla Montagna ☶, su di un sentiero stretto e solitario (che è un’altro dei significati del Trigramma Monte ☶), al centro del pericolo (rappresentato dal Trigramma Nucleare Acqua ☵), sull’orlo dell’abisso (Acqua ☵) e non riesce a stare ferma perché sottoposta ad un irrefrenabile impulso a muoversi (rappresentato dall’altro Trigramma Nucleare, il Tuono ☳).
Essendo Yang ed in un posto di passaggio, il terzo, che è, di per sé, sempre critico e difficile, può facilmente reagire in modo rigido, dogmatico ed arrogante, perchè non riesce a fermarsi e perchè, come dice il Commento, “il pericolo gli fa ardere il cuore”. Non vuole ascoltare i saggi consigli della seconda linea, anzi, come abbiamo visto in precedenza, “non si volta neppure ad ascoltarla”.
La sua azione è scoordinata perchè determinata da forze contrastanti: l’impulso ad avanzare e la necessità di fermarsi. Questa contraddizione si manifesta fisicamente nel blocco del bacino che unisce la parte alta e la parte bassa del corpo ed è sottoposto a sollecitazioni divergenti che portano spesso, come ben sappiamo, a danni alla schiena. Quante volte siamo rimasti “inchiodati” per un banalissimo movimento sbagliato e scoordinato?
In tutte le Discipline Orientali si insiste sull’importanza fondamentale del bacino come centro dell’energia e del movimento del corpo: ogni singola azione, per quanto impercettibile, deve coinvolgere tutto il corpo e tutto l’essere della persona e deve, conseguentemente, partire dal suo centro fisico e spirituale, il Dan Tien, che, peraltro, corrisponde al centro fisico di gravità. Solo in questo modo il movimento può essere al contempo fluido e armonioso ed energico e stabile come quello di un maestro di Shiatsu o di Arti Marziali.
A livello emotivo queste pulsioni contrastanti danneggiano invece il cuore, che “soffoca”, perché non riesce a svolgere il suo compito principale che è quello di integrazione della personalità e dell’espressione della persona.

La relazione fra la seconda è la terza linea è rappresentata dall’Esagramma che si ottiene mutandole entrambe: il numero 4 ䷃, La Stoltezza Giovanile, che conferma come un giovane immaturo, secondo l’ordine naturale delle cose, debba “sbattere il muso” da solo contro le asprezze della vita per poter crescere realmente.

Sei al quarto posto significa:
Tiene composto il suo dorso.
Nessuna macchia.

Il Commento precisa che (solo) “tenendo composto il proprio dorso (tutto) il corpo è stabile”.
Il termine qui tradotto con “dorso” può assumere vari significati, fra cui: corpo, persona, sé, individualità. In ogni caso la compostezza della postura corrisponde alla compostezza dell’atteggiamento.
La quarta posizione è quella in cui ci si presenta all’esterno: il portamento è importante. Avere la “schiena dritta”, simbolicamente, significa mantenere la propria direzione e la propria rettitudine. L’Esagramma derivato è il 56 ䷷, Il Viandante, che indica come sia facile smarrire la propria strada e vagabondare senza meta.
Se si mantiene la propria rettitudine, la “schiena dritta”, è più difficile commettere errori ed è più facile ripararli, cioè “non c’è macchia”.
La quarta e la quinta linea sono strettamente collegate: la quinta è il cuore, il sovrano, la quarta è il suo “ministro”, il Meridiano Energetico del Ministro del Cuore, che ha il compito di assistere il cuore nel suo compito di mantenere integra e stabile la persona, nel corpo, nella mente e nello spirito, e di proteggerlo dal sovraccarico emozionale. Questa funzione si esprime a livello fisico nella condizione e nella postura della schiena: molto spesso si tende a contrarre ed indurire la schiena creando una vera e propria “corazza”, con l’obiettivo inconscio di proteggersi dalle vere o presunte minacce che ci assalgono dall’esterno. Il Libro dei Mutamenti propone invece un’atteggiamento diverso, non rigido, ma composto. Le Discipline Orientali forniscono gli strumenti pratici per lavorare sul corpo e sulla sua postura, educando progressivamente anche lo spirito e la mente a rimanere in se stessi.

52 - instabilità

Sei al quinto posto significa:
Tiene composte le sue mascelle.
Le parole sono ordinate.
Il pentimento svanisce.

Alla quinta linea, quella del sovrano, la quiete interiore e la compostezza esteriore possono tradursi in azione attraverso la comunicazione, verbale e non verbale.
Il processo di stabilizzazione ha raggiunto il centro della persona, il cuore. Secondo la tradizione orientale il cuore, la sede dello spirito, lo Shen, si esprime nella parola. Se lo spirito è turbato spesso si parla a vanvera senza più riuscire a fermarsi. Se lo spirito è ferito, invece, le mascelle si contraggono e diventa difficile profferire parola, ma le parole non dette pesano sul cuore come un macigno.
Il Commento specifica che per “tenere composte le proprie mascelle (bisogna saper essere) corretti e centrati”.
Come abbiamo visto, il tema generale dell’Esagramma è quello di imparare ad agire quando è il momento di agire ed a rimanere fermi quando è il momento di rimanere fermi. Qui il tema specifico è quello di imparare a parlare, a proposito, quando è il caso di farlo ed a tacere quando e meglio tacere.
Una nota massima (occidentale) consiglia di “ricordarsi di connettere il cervello prima di aprire la bocca“. Nella visione del Libro dei Mutamenti, non è prioritario lo sviluppo razionale del discorso, quanto, invece, la presenza nella situazione e la capacità di esprimere e comunicare attraverso la parola e la comunicazione non verbale, perché non si comunica solo con la parola, ma, soprattutto, con il corpo e con il cuore.

“Parole ordinate” significa anche parole che corrispondono alla tradizione. Rimanere ancorati alle proprie origini, senza ricercare a tutti i costi teorie, metodi e spiegazioni “stravaganti” può essere una buona base per dare e darsi stabilità.

In questo modo “il pentimento svanisce”. Il pentimento rappresenta soprattutto i sensi di colpa, l’inutile fardello che appesantisce il cuore ed impedisce vivere pienamente il presente, qui ed ora.

L’Esagramma derivato dalla quinta linea è il 53 ䷴ Lo Sviluppo (Il Progresso Graduale), che indica come l’evoluzione possa avvenire solo per piccoli passi successivi in avanti (ma a volte anche all’indietro). Ogni passo in avanti si basa necessariamente sul precedente, in modo ordinato, senza fare forzature.
L’immagine è quella di un Albero ☴ che cresce, lentamente, ma inesorabilmente, sulla Montagna ☶.

Nove sopra significa:
Magnanima compostezza.
Salute!

Il Commento aggiunge che “il responso favorevole della magnanima compostezza deriva dal fatto che è veramente generosa”.
La posizione più alta è quella del saggio che, con la sua sola presenza, è in grado di donare quiete e stabilità.
L’Esagramma derivato è il 15 ䷎ La Modestia, la più alta delle qualità, che consiste soprattutto nella capacità effettiva di “portare a termine” realmente le cose trovando il giusto equilibrio fra tutti i possibili eccessi. Questo è il modello a cui tendere.

Valter Vico
333.26.90.739, valter.vico@gmail.com
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NOTE

grazie a Bufalina ed a Vanessa Passoni di www.noieilmutamento.net per il loro contributo e per la citazione di Shiddharta

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2 pensieri riguardo “Esagramma 52 – Quando muoversi e quando fermarsi

  1. QUANDO FERMARSI
    Shabkar Tsogdruk Rangdrol
    (1781–1851)

    Quando tutto ciò che faccio è pensare alla realtà
    e lascio affievolire la consapevolezza
    allora devo fermarmi.

    Quando lascio andare competizioni, amori, affari,
    prostrazioni, circumambulazioni, danze sacre e gesti –
    allora sono sola e indipendente.

    Quando lascio andare chiacchiere mondane, canti, preghiere,
    mantra psico-energetici
    allora sono in silenzio.

    Quando lascio andare il confuso pensiero mondano, la fede, la compassione,
    le pratiche esoteriche
    allora sono aperta, viva.

    Perchè?

    Quando si smette di correre, il corpo sta comodo,
    quando sta comodo, i nervi sono stabili,
    quando sono stabili
    l’energia della mente è stabile
    e quando essa è stabile i pensieri si fermano da soli
    ed erompe la lucida intelligenza.

    (Lo yogi non è mai malato perchè non disturba il suo corpo).

    Quando si smettono i giochi con le parole
    inizia la muta concentrazione,
    l’energia che scorre all’interno si libera
    e la conca di cristallo del nervo kati
    intensifica la luce.

    (La vita di uno yogi è lunga perchè la sua energia scorre).

    Quando si smette di pensare
    i meandri del pensiero si fermano
    e ci si libera.

    Da The Flight of the Garuda (Thod rgal: 37b, iii – 38b, i., 1825), tradotto da Stephen Batchelor, 1998.

    Note: il kati: è ” un nervo traslucido e cristallino o canale che connette il cuore con gli occhi”.(John Myrdhin Reynolds, The Golden Letters, p. 307).

    da https://lospecchiodieva.wordpress.com/2015/01/28/quando-fermarsi-shabkar-tsogdruk-rangdrol-1781-1851/

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