Questo album è basato sull’antico testo cinese divinatorio omonimo. I brani sono stati composti elaborando i concetti filosofici e matematici che ne stanno alla base e le scelte fatte sono state confermate consultando l’oracolo stesso.
Gli Strawbs sono stati uno dei più influenti gruppi di progressive rock degli anni ’70.
Il loro leader, Dave Cousin, era un appassionato cultore dell’I Ching. Nel 1971, dopo che il noto tastierista Rick Wakeman aveva abbandonato il gruppo per passare agli Yes, si era rivolto all’oracolo per chiedere consiglio su cosa fosse più opportuno fare. Il responso, oltre ad invogliarlo a proseguire il cammino intrapreso, gli ispirò il testo di Benedictus, il brano iniziale di quello che sarebbe stato poi il loro disco più famoso, Grave New World, album che ripercorre i passaggi fondamentali nella vita di un uomo, pubblicato all’inizio dell’anno successivo.
Il 12 febbraio si apre la Mostra intitolata Mutamenti presso la Galleria Il Fondaco di Bra (Cuneo).
Tre gli artisti: Astrid Fremin scultrice, Lucio Maria Morra pittore, Giorgio Racca fotografo, che, con i loro diversi linguaggi, si esprimeranno attorno ad un unico tema ovvero “Il libro dei mutamenti”, l’I Ching.
Dalla collaborazione fra il rapper Noveliss e il produttore Dixon Hill ha preso forma il concept album Hip Hop ‘Book of Changes’ basato sull’I Ching, il Libro dei Mutamenti.
“La Raccolta”, la recente compilation del cantautore Maler, è evidentemente ispirata all’Esagramma 45 dell’I Ching di cui, oltre al titolo, riporta in copertina il simbolo, che assomiglia ad una M stilizzata.
Iona Fortune è un’artista sperimentale che ha intrapreso la colossale impresa di realizzare 64 brani musicali dedicati agli Esagrammi dell’I Ching combinando musica elettronica e strumenti musicali tradizionali cinesi.
Il MAO di Torino ospita la mostra di arte contemporanea “Il Libro delle Sorti e dei Mutamenti”, di Fernando Sinaga. Si tratta di un progettosite specific in cui alcune delle tematiche ricorrenti nelle opere di Sinaga vengono messe in relazione con il contesto museale, per lasciare spazio alla virtualità divinatoria dei processi artistici contemporanei tra Oriente e Occidente.