
I Ching, Esagramma ䷏ 16 Il Fervore 豫 Yu
Sei al secondo (posto):
(Elefante incatenato alla roccia.)
Corazzato come una roccia, nemmeno un giorno intero.
Determinazione salutare.
Commento alla Linea (Xiang Zhuan – III Ala – Xiao Xiang):
“Nemmeno un giorno intero, determinazione salutare”: invero (significa) fare uso della Centratura e della correttezza1.
Questa è l’unica linea dell’Esagramma, assieme alla quinta, dove non compaia il termine “Entusiasmo”. La seconda e la quinta linea, quelle centrali, non sono quindi contagiate dal fervore dilagante. La seconda inoltre è anche corretta (assieme alla sesta che però non è centrata).
L’Entusiasmo è segno di energia ancora inespressa che si mette in movimento. Il nobile:
- si prepara ad ogni evenienza (prepararsi è uno dei significati del nome dell’Esagramma),
- legge i segni premonitori,
- non si fa prendere da facili entusiasmi,
- rimane saldo e centrato interiormente (la posizione è centrale),
- non si muove (linea Yin su posto Yin),
- ma reagisce prontamente alle situazioni che si presentano (non attende un giorno intero),
- respinge le lusinghe (le volpi),
- si comporta con correttezza seguendo la giusta direzione (la freccia gialla),
- ma sa come incanalare positivamente l’energia che si dispiega nell’entusiasmo raccogliendone i fili come una forcina raccoglie i capelli (questo avverrà alla quarta linea).
Esiste una lettura alternativa della linea, che tuttavia non è in contrasto con quella classica confuciana qui esposta:
“(Legami che si pietrificano:) incatenato ad una roccia (come un Elefante) non durerebbe un giorno. Prova salutare.”
Ciò indicherebbe che bisogna liberarsi al più presto dei vincoli e delle rigidità che impediscono di agire, perché in questo modo non può durare.
Sentenze Aggiunte (Da Zhuan / Xi Ci – VI Ala):
Il Maestro (Confucio) disse:
Conoscere i segni (premonitori), non è forse opera dello Spirito?
Il nobile non è servile nei suoi rapporti verso l’alto, non è presuntuoso verso coloro che stanno in basso.
Egli conosce bene i segni (premonitori).
I segni (premonitori) sono il primo impercettibile inizio del moto, sono ciò che della salute (e della sciagura) si mostra per primo.
Il nobile vede i segni (premonitori) e agisce subito.
Egli non aspetta un giorno intero.
Nel (Libro dei) Mutamenti è detto:“Saldo come una roccia, nemmeno un giorno intero, determinazione salute”.
“Saldo come una roccia”: perché aspettare un “giorno intero”?
Si può comprendere il significato della sentenza: il nobile conosce le cose nascoste e conosce le cose palesi, conosce quelle tenere e conosce quelle solide. Per questo in diecimila innalzano lo sguardo a lui.
Il Dao De Jing dice che “illuminazione è vedere il piccolo” e sviluppa gli argomenti analoghi nei capitoli 52, 63 e 64:
LII – Volgersi all’origine
Le cose sotto il Cielo hanno origine
da quella che fu la madre di ciò sta sotto il Cielo.
Quando trovi la madre ne riconosci i figli,
quando ne hai conosciuto i figli torna ad affidarti alla madre:
non corri il pericolo di perdere te stesso.
Chiudi i tuoi varchi e sbarra la tua porta completamente
per non esaurire te stesso,
se apri i tuoi varchi per portare completamente a compimento le tue faccende
non salverai te stesso.
Vedere ciò che è piccolo si chiama luce,
essere flessibili si chiama forza.
Fai uso del tuo splendore
ma torna e ritorna alla tua luce
per non abbandonare te stesso alla rovina.
Questo si chiama praticare ciò che è eterno.
LXIII – L’inizio favorevole
Agisci col “non agire”,
fai senza (stra)fare,
assapora l’insapore.
Ingrandisci ciò che è piccolo,
aumenta ciò che è poco,
ripaga il torto con la Virtù,
progetta il difficile quando è ancora facile,
agisci sul grande quando è ancora piccolo.
Le cose difficili sotto il Cielo inevitabilmente quando cominciano sono facili,
Le cose grandi sotto il Cielo inevitabilmente quando cominciano sono piccole.
Perciò la persona saggia non agisce mai in grande e così può divenire grande.
Un adulto che faccia promesse alla leggera inevitabilmente troverà scarso credito,
chi reputa tutto facile inevitabilmente troverà tutto difficile.
Perciò la persona saggia riconosce la difficoltà e di conseguenza non si trova mai in difficoltà!
LXIV – Attenersi al piccolo
Ciò che è fermo si afferra con facilità,
ciò che non è ancora manifesto si gestisce con facilità,
ciò che è fragile si rompe con facilità,
quello che è flebile si disperde con facilità.
Agisci quando le cose non ci sono ancora,
ordina quando le cose non sono ancora confuse.
Un albero che cingi a braccia aperte
nasce da un minuscolo germoglio,
una torre di nove piani
comincia con un cumulo di terra,
un viaggio di mille miglia
inizia dove poggi il piede.
Chi agisce corrompe le cose,
chi le afferra le perde.
Per questo la persona saggia
non agisce e perciò non corrompe,
non afferra e perciò non perde.
La gente nel condurre i propri affari
li manda sempre in rovina quando è sul punto di portarli a termine.
Cura la fine come il principio
così non manderai in rovina gli affari.
Per questo la persona saggia
cerca ciò che non viene ricercato,
non apprezza i beni che sono difficili da ottenere,
studia quello che non viene studiato
e ritorna su quello che la maggior parte delle persone trascurano.
Egli sostiene la naturale spontaneità dei diecimila esseri
ma non osa agire.
Nel capitolo 39 del Dao De Jing vi è un brano chiaramente ispirato alla linea corrente del Libro dei Mutamenti:
Pertanto il nobile ha la propria radice nell’infimo,
l’alto ha il proprio fondamento nel basso.
È per questo che principi e re chiamano se stessi “l’orfano”, “l’abbandonato”, “il bisognoso”:
non è forse perché considerano l’infimo come propria radice?
Si è certamente nel vero quando si afferma: “Non è conoscendo una sfilza di diversi nomi di carro che saprete che cos’è un carro”,
“Piuttosto che preziosi come la giada,
Siate aspri e solitari come la roccia”.
(Dao De Jing, 39 – traduzione di Alfredo Cadonna da “Quali parole vi aspettate che aggiunga?”)
“Essere aspri e solitari come la roccia, piuttosto che preziosi come la giada” richiama certamente “saldo come una roccia”.
Vedere un Mondo in un granello di sabbia,
E un Cielo in un fiore selvatico,
Tenere l’Infinito nel cavo della mano
E l’Eternità in un’ora.
(William Blake, Auguries of Innocence)
Esagramma di Mutazione: ䷧ 40 La Liberazione 解 Jie
Linea bersaglio: Nove al secondo (posto):
Nel campo si abbatte la terza volpe e si riceve una freccia gialla.
Determinazione salutare.
Commento alla Linea (Xiang Zhuan – IV Ala – Xiao Xiang):
“La determinazione salutare” del “nove al secondo (posto)” invero deriva (dalla sua capacità di) mantenersi al Centro della Via (Dao 道).
Le tre volpi sono le tre linee Yin, la prima, la terza e la quinta, con cui la seconda è in relazione scorretta e che potrebbero influenzarla negativamente. Nella tradizione cinese, come nella nostra, la volpe è ritenuta un animale astuto, ma in più può possedere poteri magici e prendere le sembianze di una dolce fanciulla per irretire un uomo. Ma la seconda linea sa mantenersi centrata e salda sulla propria via, per cui è in grado di abbattere tutte le tentazioni. Come Ulisse che, saldo come una roccia, incatenato all’albero della nave, resiste indomito al canto delle sirene.
Le volpi sono maestre nel nascondersi e nel camuffarsi, per cui per snidarle bisogna saper cogliere i primi minimi segni del loro movimento e centrare correttamente il bersaglio seguendo la direzione, la “retta via” indicata dalla freccia gialla. È necessario agire subito, “senza aspettare un giorno intero”.
Le tre volpi, tre linee Yin, formano il Trigramma Terra che è associato al colore giallo che è il colore del centro e della correttezza. La freccia è invece rappresentata dal Trigramma intrinseco Fuoco.
Valter Vico
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1 Il Sei al secondo posto è l’unica centrata e corretta, per cui non è soggetta a troppo facili entusiasmi.