
Thomas Cleary, uno dei più importanti e prolifici traduttori dei classici orientali è mancato di recente. Fra le sue opere vi sono diverse e interessanti versioni del Libro dei Mutamenti:
- I Ching Taoista, Edizioni Mediterranee [riporta i commenti del maestro taoista Liu I-ming pubblicati nel 1796]
- The Buddhist I Ching, Shambhala Dragon Editions [riporta i commenti del maestro di meditazione buddhista Chih-hsu Ou-i (1599-1655)]
- I Ching, The Tao of Organization, Shambhala Dragon Editions [riporta i commenti del filosofo neo-confuciano Cheng Yi (1033-1107)]
- I Ching Mandalas: A Program of Study for The Book of Changes, Shambhala Dragon Editions
Thomas Cleary ha svolto un lavoro molto interessante proponendo le più influenti interpretazioni dello Yi Jing secondo le tre principali scuole filosofiche cinesi.
Le versioni buddhista e taoista sono destinate agli adepti e trattano gli Esagrammi in funzione delle pratiche tradizionali di auto-elevazione personale. Sono dunque molto specialistiche e possono essere utili solo a chi conosce l’argomento e pratica la meditazione.
La versione confuciana può invece interessare tutti coloro che desiderano approfondire la struttura interna dello Yi Jing, perché è molto più pragmantica e si basa sulla struttura degli Esagrammi e sull’analisi delle relazioni e dei ruoli reciproci delle linee, presi come paradigma dell’ordine sociale.
Alle traduzioni si affianca un testo che riporta i programmi di studio tradizionali dello Yi Jing. Per un paio di millenni il Libro dei Mutamenti è stato il testo base su cui si è formata tutta la classe dirigente dell’impero, conseguentemente, oltre agli innumerevoli commentari, venivano proposti degli specifici programmi di studio che comprendono anche interessanti disposizioni grafiche dei Trigrammi e degli Esagrammi.
Fonte: Shambhala Publications
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