Nel 1962 Blofeld, autore di una delle versioni più note dell’I Ching, interrogò l’oracolo per conoscere i possibili sviluppi del pericoloso conflitto che sembrava sul punto di scoppiare fra Cina e India a causa del Tibet.
Leggiamo il responso da lui ottenuto e la sua interpretazione.
«Educhiamo i giovani a una situazione che poi, nella vita vera, quasi non si dà: gestire una realtà che resta ferma. Risolvere problemi che non cambiano regole. Trovare significati che sopravvivono inalterati a generazioni di umani completamente differenti. Lo vedete il culto della permanenza, l’ambizione a fermare il mondo, il bisogno di fermezza? Lo riconoscete il ponte Morandi?»
Elvira e Roberto, interrogano l’I Ching, il Libro dei Mutamenti, per avere un consiglio su come accompagnare Pinot, il loro cane, che è vecchio e molto malato, nella fase terminale della sua esistenza ed ottengono l’Esagramma 37, Persone della Famiglia, che muta nell’Esagramma 63, Dopo il compimento.
Efficacia, decisione ed utilizzo aziendale del Libro dei Mutamenti
L’efficacia
La più antica opera cinese, il Libro dei Mutamenti, Yi Jing (come viene modernamente ortografato per gli occidentali l’I Ching), pilastro della saggezza e del pensiero filosofico di quel popolo, interpreta il principio di realtà non in termini di azione ma di trasformazione. La polarità di base presente nell’universo è rappresentata dalle due linee, spezzata (yin) ed intera (yang), che ci danno conto di ogni processo e, convertendosi e permutandosi le une nelle altre, ci indicano l’universale legge della trasformazione continua delle cose (il panta rei di Eraclito). Il saggio apprende dal loro esame, nella consultazione del Libro, ad apprezzare il “campo delle forze” che sono in gioco e che costituiscono il “potenziale della situazione”; non per uno scopo meramente contemplativo, ma semplicemente e pragmaticamente per rendere la sua condotta “efficace”, cioè sempre “in fase” con l’evolversi stesso delle cose. In questo modo Il saggio (oppure lo Yi Jing, che è lo stesso), come pure lo stratega, non appunta la sua attenzione sull’azione momentanea (anche quando è prolungata) ma “trasforma” pensando alla durata del processo, dalla cui continuità scaturisce l’effetto naturalmente, l’efficacia.
La più antica opera cinese, il Libro dei Mutamenti Yi Jing (come viene modernamente ortografato per gli occidentali l’I Ching), pilastro della saggezza e del pensiero filosofico di quel popolo, interpreta il principio di realtà non in termini di azione ma di trasformazione. La polarità di base presente nell’universo è rappresentata dalle due linee, spezzata (yin) ed intera (yang), che ci danno conto di ogni processo e, convertendosi e permutando le une nelle altre, ci indicano l’universale legge della trasformazione continua delle cose (il panta rei di Eraclito). Il saggio apprende dal loro esame, nella consultazione del Libro, ad apprezzare il “campo delle forze” che sono in gioco e che costituiscono il “potenziale della situazione”; non per uno scopo meramente contemplativo, ma semplicemente e pragmaticamente per rendere la sua condotta “efficace”, cioè sempre “in fase” con l’evolversi stesso delle cose. In questo modo Il saggio (oppure lo Yi Jing, che è lo stesso), come pure lo stratega, non appunta la sua attenzione sull’azione momentanea (anche quando è prolungata) ma “trasforma” pensando alla durata del processo, dalla cui continuità scaturisce l’effetto naturalmente, l’efficacia.
Il Libro dei Mutamenti, I Ching, chiude la serie dei sui 64 simboli, gli Esagrammi, con il numero 63 ䷾, 既濟 – Ji Ji, Già Attraversato, ed il numero 64 ䷿, 未濟 – Wei Ji, Non Ancora Attraversato. Questa curiosa inversione temporale fra il “completato” ed il “non ancora completato”, in perfetta sintonia con la mentalità orientale, propone un finale aperto e sempre suscettibile di ulteriori sviluppi e cambiamenti, in cui si chiude un ciclo per aprirne uno nuovo. Questi due Esagrammi, in un gioco continuo di riflessi e di rimandi, formano una coppia omogenea di opposti complementari che condividono le stesse tematiche oltre ad avere numerosi aspetti grafici e simbolici in comune.