Supponiamo che io discuta con te e che tu abbia la meglio su di me e che io non abbia la meglio su di te, ciò significa che tu hai veramente ragione e che io ho veramente torto? Se io ho la meglio su di te e tu non hai la meglio su di me, ciò significa che io ho veramente ragione e che tu hai veramente torto? Abbiamo entrambi ragione o abbiamo entrambi torto?
Se né io né tu possiamo saperlo, un terzo sarebbe certamente nella stessa oscurità. Chi potrebbe stabilire chi ha ragione? Supponiamo di trovare qualcuno che la pensi come te: come potrebbe decidere chi ha ragione se la pensa come te? Supponiamo di trovare qualcuno che la pensi come me: come potrebbe decidere chi ha ragione se la pensa come me? Se perciò né io né tu né un terzo possiamo decidere, dovremo forse cercare un altro?
Che cosa significa armonizzarsi secondo i limiti naturali? Quando dici “giusto” e “non giusto”, “vero” e “non vero”, anche se il “giusto” è effettivamente giusto, la differenza fra “giusto” e “non giusto” resta indefinita; anche se il “vero” è effettivamente vero, la differenza fra “vero” e “non vero” resta indefinita.
Tra parole e realtà può non esserci alcuna relazione. Armonizzati secondo i limiti naturali e lascia andare: questa è la via per vivere il maggior numero di anni. A questo punto dimentichi l’età, dimentichi le convenzioni e fiorisci affidando tutto all’infinito.
(Zhuang Zi, 2 – da L’essenza del Tao, Thomas Cleary, ed. Mondadori)
Zhuang Zi: la critica del linguaggio:
http://www.iltaodilao.blogspot.it/2010/10/zhuang-zi-la-critica-del-linguaggio.html
Hai ragione anche tu
Hai ragione anche tu
cosa voglio di più
un lavoro io l’ho
una casa io l’ho
una casa io l’ho
la mattina c’è chi
mi prepara il caffè
questo io lo so
e la sera c’è chi
non sa dir di no
cosa voglio di più
hai ragione tu
cosa voglio di più
cosa voglio
Anna
voglio Anna.
Non hai mai visto un uomo piangere
apri bene gli occhi sai perchè tu ora lo vedrai
apri bene gli occhi sai perchè tu ora lo vedrai
se tu…
non hai mai visto un uomo piangere
guardami…
guardami…
Anna…
voglio Anna.
Ho dormito lì
fra i capelli suoi
io insieme a lei
ero un uomo.
Quanti e quanti sì
ha gridato lei
quanti non lo sai
ero un uomo.
Cosa sono ora io?
Cosa sono mio Dio?
Resta poco di me
io che parlo con te
io che parlo con te
di…
Anna
Anna
voglio Anna
voglio Anna
« Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l’unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere. »
(Karl Popper, Conoscenza oggettiva: un punto di vista evoluzionistico.)