
di Pierre Faure
Se la montagna ha potuto essere per la pittura cinese ciò che il corpo umano è stato per le arti occidentali, è perché sin dai tempi più remoti i Cinesi hanno visto nelle montagne non degli accidenti del rilievo terrestre, ma dei corpi che pesavano sul mondo e lo tenevano fermo.
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L’inflessibilità della montagna
L’esagramma della Stabilizzazione ha per nome cinese Gen 艮, che significa resistere, rifiutarsi di avanzare; questo carattere corrisponde ugualmente ai qualificativi duro, saldo, solido, inamovibile, inflessibile, franco, retto, e anche semplice nell’aspetto. La forma antica del carattere rappresenta un occhio, al di sotto del quale c’è un uomo nell’atto di voltarsi bruscamente. Associazione tra fermezza e sguardo: si capisce come il carattere si sia potuto collegare, particolarmente nel buddismo, ai concetti di concentrazione, meditazione, stabilizzazione.
L’esagramma ha una forma caratteristica: è costituito dalla ripetizione di uno stesso trigramma, quello della montagna. Ecco il consiglio di comportamento che si trova nel testo della Grande Immagine: